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Le sfide dei conservatori dopo le Europee. Parla Fiocchi (Fdi)

Superbonus, Meloni CONSERVATORI

Rieletto al Parlamento Europeo nella circoscrizione Nord-Ovest con Fratelli d’Italia, Pietro Fiocchi non si nasconde di fronte alle partite che aspettano il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) e l’Italia di Giorgia Meloni nei prossimi mesi e anni. “Gli elettori hanno premiato la nostra coerenza”, dice a True-News l’europarlamentare lecchese, “e ora ci sarà da lavorare sodo”, aggiunge.

Onorevole Fiocchi, che fase si prospetta adesso?

“Siamo all’inizio di un lungo percorso. Innanzitutto, va capito come si delineeranno i nuovi equilibri europei. Parliamo di un gioco politico che non riguarda soltanto l’Europarlamento, ma anche dinamiche connesse al Consiglio Europeo. Vero è che dal voto di molti Paesi europei è arrivata un’indicazione chiara, e quello italiano ci premia col terzo gruppo più ampio dell’Europarlamento e il più grande di Ecr”.

Che ruolo giocherà Fdi nel gruppo Ecr?

“Un ruolo centrale da protagonista, come lo ha giocato sinora. Del resto, Giorgia Meloni è la presidente del nostro partito europeo. Penso realisticamente che potendo contare sulla maggioranza relativa nel gruppo sia legittimo ambire alla sua presidenza in aula”.

Come giudica i voti degli altri Paesi europei?

“Mi concentrerei soprattutto sul voto francese che è stata la conferma di un trend inaugurato dal voto olandese di fine 2023, che ha premiato i partiti agrari e la destra critica dell’agenda sull’immigrazione. Si pone l’Europa di fronte a una profonda necessità di rinnovamento”.

Un tema caldo sembra l’agenda green. Che visione ha sul tema?

“Servirà essere più chiari e realisti nel pensare all’agenda green, sia sul fronte agricolo che su quello industriale. Sull’agricoltura Ursula von der Leyen ha già annunciato alcuni passi indietro nei mesi scorsi verso target più realistici che concilino sviluppo economico e tutela ambientale. Passi indietro che personalmente ritengo condivisibili. Sul fronte industriale dovremo far sì di evitare scelte che ci danneggino e riducano produttività e competitività”.

Come giudica l’impegno di Giorgia Meloni a sostegno dell’interesse italiano in Europa?

“In una fase in cui l’Italia spicca per stabilità politica si notano i frutti del lavoro del presidente del Consiglio per costruire un’agenda politica di governo seria e credibile. Meloni è rispettata all’estero, ha una grande attenzione per i temi di politica estera ed europea e una presenza sui dossier che il governo esercita sia tramite il dialogo costante a livello di ministero che con l’attività diretta di Palazzo Chigi. Il governo fa gli interessi dell’Italia in Europa e oltre a Meloni è da ritenere eccellente il lavoro di Raffaele Fitto, che ha messo il Pnrr sulla giusta strada e porta avanti un lavoro politico e di relazioni da fine conoscitore dei meccanismi europei quale è, essendo stato europarlamentare”.