Home Politics Francia, elezioni e star. Il sondaggista: “Gli sportivi portano voti, i vip no”

Francia, elezioni e star. Il sondaggista: “Gli sportivi portano voti, i vip no”

Mbappé Francia, elezioni e star. Il sondaggista: "Gli sportivi portano voti, i vip no"

Perché leggere questo articolo? Per Alessandro Faggiano di Termometro Politico la Francia a Euro 24 può aiutare Macron, mentre non esiste alcun “effetto Taylor Swift”

La nazionale francese tifa Macron. Marcus Thuram e Kylian Mbappé, campioni della Francia, hanno lanciato un appello a votare contro le destre dalla Germania, dove sono impegnati per gli Europei di calcio. Le stelle possono spostare voti? Alessandro Faggiano, caporedattore di Termometro Politico, fa una distinzione tra sportivi e star. In un caso l’endorsement porta voti, nell’altro li toglierebbe.

Faggiano, quanto incidono sul voto le prese di posizione delle star?

C’è un impatto, ma spesso è negativo. Tendenzialmente diamo troppo peso alle star. Molto spesso l’appoggio dei vip è deleterio. L’esempio più clamoroso sono state le Presidenziali americane del 2016. Hillary Clinton ha perso contro Donald Trump, pur avendo dalla sua tutte le stelle di Hollywood. Le star si schierano quasi sempre nel campo progressista, cosa che molto spesso viene ben strumentalizzato dalla controparte. A destra riescono a creare la dicotomia tra la gente e i vip, rappresentati come un mondo lontano da quello del popolo.

Vale lo stesso in Francia, con la scesa in campo dei campioni della nazionale?

C’è una differenza importante tra lo star system e gli sportivi. Nello sport c’è forte legame identitario, a livello di squadra e di valori. Non è un caso che negli ultimi anni lo sport abbia conosciuto tante prese di posizione significative, come quella degli atleti inginocchiati per il Black Lives Matter. Lo sport è iconico, sa incidere in profondità sulle persone, e stimolare. Le prese di posizione di importanti campioni possono stimolare il voto degli astenuti.

Quindi se la Francia vince l’Europeo Macron vince le elezioni?

È difficile che valutare il travaso elettorale, ma certamente un trionfo sportivo potrebbe mobilitare il Paese, che in aggiunta un mese dopo le elezioni ospiterà le Olimpiadi. Lo sport può favorire la mobilitazione, e in questo caso esiste un effetto vantaggioso per Macron. Sul quanto potrebbe il numero di atleti che si schiereranno e quanto a lungo, così come le reazioni della politica. Anche il risultato sportivo delle Francia in Germania sarà un fattore. La vicinanza alla tornata elettorale è sicuramente un fattore. Da sempre la Nazionale è un simbolo multiculturale e multietnico. Un modello per il campo progressista. Il risultato sportivo ha una correlazione con quello politico. I due estremi, trionfo o disastro, possono smuovere l’elettorato. Lo sport è un aggregatore straordinario, uno strumento di soft power che anima i popoli.

Dalla Francia passiamo agli Usa: esiste un effetto Taylor Swift?

No, assolutamente no. La strumentalizzazione di Taylor Swifr è un buon esempio delle follie che ogni tanto emergono in campagna elettorale dal campo progressista. Lo star system quando muove voti li muove in negativo. Una cantante muove persone, ma non mobilita voti. Ci sarebbe da riflettere sul fatto che davvero le competizioni possano essere decise da cantanti, per di più una come non politicizzate, come nel caso di Taylor Swifr. Le questioni dello star system non incidono sulle persone: sono mediatiche, ma interessano poco. Questo fa il gioco della destra.

Destra che sui social gioca meglio della sinistra?

Assolutamente. Da tempo hanno capito che alla gente comune interessa poco di diritti civili, ambiente e antifascismo, ma di lavoro e sicurezza. La destra questo lo ha capito e lo capitalizza su quello che era il fortino della sinistra: le masse con meno risorse. A livello comunicativo la destra ha spodestato la sinistra, che glielo ha permesso. Sui social la destra vince 10 a 0. Parla con un linguaggio più semplice, accessibile e che risponde alle esigenze delle persone. Alle loro paure, la destra fa leva su quello: attiva l’emozione.