Federico Riboldi, ex sindaco di Casale e membro di Fratelli d’Italia, è stato nominato nuovo assessore regionale alla Sanità del Piemonte. Confermate dunque le voci degli scorsi giorni. Riboldi assume uno degli incarichi più rilevanti nella seconda giunta del presidente Cirio, con responsabilità per i Livelli essenziali di assistenza, la Prevenzione e sicurezza sanitaria, e l’Edilizia sanitaria. Nella sanità piemontese si segnala anche la nomina di Maurizio Marrone alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, sempre in quota Fratelli d’Italia. Riboldi è il più giovane assessore nella squadra. Commentando la sua età, Cirio ha scherzato: “Hai trentotto anni? Fra cinque ne dimostrerai settanta”.
Intervistato da Repubblica, Riboldi ha dichiarato di puntare a lavorare a stretto contatto con i tecnici del settore per rispondere efficacemente alle esigenze della sanità regionale. Come ex sindaco durante il periodo del Covid, Riboldi ha maturato esperienze dirette sulle necessità assistenziali, sia territoriali che ospedaliere, e pone l’accento sulle priorità come le case di comunità e le centrali operative, oltre al completamento delle opere finanziate dal Pnrr e alla riduzione delle liste d’attesa. Sottolineando l’importanza del contatto diretto con il personale sanitario, Riboldi prevede visite frequenti negli ospedali, specialmente quelli torinesi, per ascoltare direttamente i bisogni e le preoccupazioni del personale, promuovendo la valorizzazione delle risorse interne e strategie di efficienza.
Rispetto alla gestione della sanità, Riboldi esprime stima per l’interesse del presidente della Regione, considerando un onore lavorare a stretto contatto con lui, nonostante il presidente abbia avuto un ruolo predominante nella sanità negli ultimi quattro anni. Riboldi si è detto impegnato a espandere i servizi sanitari garantendo l’accesso a tutti, specialmente ai cittadini più vulnerabili. Favorevole a un equilibrio tra il settore pubblico e privato, sostiene che le strutture private possano integrare l’offerta sanitaria pubblica, senza sostituirla. Sul tema dell’aborto, Riboldi, adottato alla nascita, propone un approccio a suo dire non ideologico, sostenendo la legge 194 e la priorità alle decisioni delle donne, pur riconoscendo la validità di opinioni diverse nei consultori.