Perchè leggere questo articolo? Se Kamala Harris sarà la candidata presidente Usa dei dem, per Donald Trump sarebbe un curioso cortocircuito: tra il 2011 ed il 2013 ne sostenne la corsa al ruolo di procuratore della California
Sarà Kamala Harris la candidata democratica che sfiderà Donald Trump dopo il passo indietro di Joe Biden? Resta la pista più probabile ma non si tratta di un automatismo. Già, perchè il presidente in carica ha designato la sua vice, scelta perfettamente naturale. Ma l’ultima parola spetta ai delegati. Che potrebbero non sentirsi vincolati alle parole di Biden. E valutare anche altre possibili candidature che dovessero emergere da qui alle prossime settimane. Per Kamala Harris c’è l’endorsement dei Clinton. Ma non quello degli Obama. Molto cauti in queste settimane in cui si è sentito eccome il loro freddo silenzio su Biden.
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Kamala candidata dem? Non è automatico. Anche se…
Organizzare una campagna presidenziale dal nulla in così poco tempo è un’impresa anche per chi è l’attuale vicepresidente. Figuriamoci per chi dovesse presentarsi da zero. E questo resta l’argomento migliore a favore di Kamala Harris. Che per il resto, come noto, non ha mai entusiasmato i dem in questi anni. Ma le presidenziali Usa si muovono ora davvero in territori inesplorati. E quindi qualsiasi scenario va tenuto in considerazione.
Il sostegno di Trump alla campagna di Harris per la California
Se dovesse essere davvero Kamala Harris la candidata presidente dei dem, saremmo di fronte ad un curioso cortocircuito. Come riferito da New York Times, infatti, Donald Trump sostenne economicamente per ben due volte la campagna di Harris. Accadde tra il 2011 ed il 2013, con una donazione complessiva di 6mila dollari per sostenerne la corsa al ruolo di procuratore dello Stato della California.