Perchè leggere questo articolo? La voce di Jennifer Wexton è tornata a risuonare nei giorni scorsi alla Camera dei Rappresentanti di Washington. Grazie all’Intelligenza artificiale. Ecco come è stato possibile
La voce di Jennifer Wexton è tornata a risuonare nei giorni scorsi alla Camera dei Rappresentanti di Washington. L’ex procuratrice della Virginia ha perso l’uso della parola da tempo a causa di una rara malattia neurodegenerativa, la paralisi sopranucleare progressiva. Ma è tornata a parlare in aula. Grazie all’Intelligenza artificiale. La 56enne, che era ormai ad un passo dall’abbandonare la politica, si è infatti affidata ad un programma di AI. Che è stato nutrito con tutte le registrazioni disponibili delle apparizioni pubbliche e degli interventi della Wexton. Per ricreare il più fedelmente possibile la sua voce. Quindi la deputata ha scritto il suo discorso. Che l’Intelligenza Artificiale ha interpretato con la sua voce clonata alla Camera.
Torna a parlare grazie all’Intelligenza artificiale: “Non sarò mai io, ma sono più io di quanto avrei mai potuto sperare”
La sua storia è stata raccontata dall’Associated Press e ripresa in Italia dal Corriere: “Quando ho sentito per la prima volta la mia voce clonata ho pianto per la gioia, non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadere”. Wexton riconosce: “Alla fine, non sarò mai io. Ma sono più io di quanto avrei mai potuto sperare e ho intenzione di trarne il massimo”. Naturalmente l’utilizzo dell’AI è per il momento reso possibile solo a partire da un testo già scritto. Ma si tratta senza ombra di dubbio di un primo significativo passo che potrebbe avere importanti sviluppi. “Voglio essere una voce, anche una voce dell’intelligenza artificiale, per gli americani che affrontano sfide di accessibilità e altre disabilità perché troppo spesso le persone ci vedono solo per quello”, ha commentato Jennifer Wexton.