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Caos elezioni in Venezuela, Giubilei: “Isolare e non riconoscere Maduro”

GIUBILEI MADURO

La situazione politica in Venezuela, in particolare l’elezione di Nicolás Maduro, solleva interrogativi significativi per la comunità internazionale. La posizione dell’Italia, e più in generale dell’Unione Europea, è cruciale per determinare la risposta collettiva a questi sviluppi. Ne abbiamo parlato con Francesco Giubilei, Direttore scientifico della Fondazione Alleanza Nazionale. Ecco cosa ci ha raccontato.

Che posizione dovrebbe prendere secondo lei l’Italia in merito all’elezione di Maduro in Venezuela?

Servirebbe innanzitutto la presa di posizione da parte dell’Unione Europea. È importante che tutte le nazioni dell’Ue abbiano una linea comune e condivisa su questo su questo tema che renderebbe ancor più forte il posizionamento dei singoli Stati membri. È necessario che venga garantito lo svolgimento di elezioni corrette che rispettano dei criteri democratici, cosa che evidentemente non è stata fatta in questo caso. Io credo che l’Unione Europea dovrebbe non riconoscere le elezioni che sono che sono avvenute in Venezuela.

Qual è la sua opinione sull’uso delle forze paramilitari e delle intimidazioni politiche durante le elezioni in Venezuela?

Quanto è venuto in Venezuela è l’ennesimo esempio di come non sia avvenuto un rispetto delle regole democratiche e questo emerge non solo con quanto si è verificato durante le elezioni ma in tutti gli anni anni di governo Maduro in cui le opposizioni sono state spesso imprigionate quando sono state addirittura dei veri e propri omicidi politici. Tutto questo è stato testimoniato da centinaia di migliaia di video che mostrano concretamente come ci siano state intimidazioni e come queste si uniscano poi all’utilizzo delle di forze paramilitari che sono al soldo di Maduro. In questo frangente sottolineo l’utilizzo carcere preventivo anche senza senza processi, l’incapacità di garantire degli standard democratici e minimi a cui si unisce il tema delle intimidazioni che non riguardano poi solo esclusivamente gli oppositori politici ma che si riferiscono, in realtà, a tutti i cittadini che hanno svolgere un voto democratico.

Come reagire quando le ideologie politiche locali influenzano il sostegno a regimi controversi?

È evidente che c’è una parte di mondo che ha interesse affinché in Venezuela vi sia un leader come Maduro. È chiaro che lo scambio del sistema sistema di potere in Venezuela sia qualcosa che deve nascere proprio su input dei venezuelani. Quello che può fare la comunità internazionale è cercare di isolare e non riconoscere Maduro e quindi l’esito di queste elezioni. Queste azioni sarebbero già un qualcosa estremamente importante per cercare poi di aiutare popolo venezuelano e una volta per tutte a superare quello che ormai è diventato a tutti gli effetti un regime.

Come possiamo garantire che le elezioni in paesi con alti livelli di repressione e corruzione siano giuste e trasparenti?

Ci sono degli strumenti come per esempio gli osservatori internazionali. Il problema è che in molte occasioni, come in questo caso, questi non vengono ammessi proprio perché c’è la consapevolezza che non persiste il rispetto dei criteri democratici. Accade quindi che gli osservatori internazionali vengono talvolta addirittura minacciati, oppure vengono utilizzati dei “falsi” che sono in realtà di Paesi e alleati di questi regimi. In questo modo non si riesce a garantire lo svolgimento corretto delle elezioni.