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McDonald’s a stomaco vuoto. Primo calo delle vendite dal 2020

Kiev McDonald's

Perché leggere questo articolo? Secondo trimestre 2024 con gli utili in calo del 12% per McDonald’s. Deluse le aspettative di Wall Street. E’ la per la prima volta dal 2020.

Una trimestrale decisamente sotto le aspettative per McDonald’s. Le vendite nei negozi tradizionali sono diminuite in tutte le divisioni. McDonald’s chiude il secondo trimestre 2024 con le vendite globali in calo per la prima volta dal 2020: sono scese dell’1% con i consumatori che esitano di fronte ai prezzi elevati di hamburger e patatine fritte. I ricavi di McDonald’s sono rimasti pressoché invariati a 6,49 miliardi nel periodo aprile-giugno mentre l’utile è calato del 12% a 2,02 miliardi.

McDonald’s a stomaco vuoto

Per la prima volta in quattro anni i ricavi globali di McDonald’s, la più grande e influente catena di fast food al mondo, sono calati dell’1 per cento nel secondo trimestre dell’anno, ossia da aprile a giugno: lo ha annunciato lunedì Chris Kempczinski, l’amministratore delegato di McDonald’s. La diminuzione dei ricavi è dovuta all’aumento dell’inflazione, che ha spinto le persone a evitare di mangiare fuori o a scegliere menù più economici.

McDonald’s per la prima volta dal 2020 ha registrato un calo della domanda. Il motivo, secondo gli analisti, sarebbe da impuntare all’inflazione e all’aumento del prezzo per hamburgher, patatine fritte, nuggets e bevande. Rispetto all’anno scorso le vendite sono calate dell’1% nell’ultimo trimestre che si è concluso a giugno. I ricavi, invece, sono rimasti stabili a 6,49 miliardi di dollari. Cala però il profitto netto a 2,02 miliardi di dollari (-12%) e sotto le attese degli analisi.

Tutti gli ingredienti del calo

Aumento dei prezzi delle materie prime, inflazione, consumatori più attenti al budget e alla linea, crisi geopolitiche e boicottaggi. È il mix esplosivo che ha causato il primo calo delle vendite di McDonald’s dalla fine del 2020. Contagiati dalla stessa epidemia anche gli altri fast food e non solo. “Il traffico del settore è diminuito in mercati importanti come gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada e la Germania. In diversi mercati continuiamo a subire l’impatto negativo della guerra in Medio Oriente”, ha dichiarato Chris Kempczinski, amministratore delegato di McDonald’s. 

Dall’inizio dell’anno le azioni McDonald’s hanno perso il 15%, per poi risalire di quasi il 4% dopo il lancio del “meal” a 5 dollari. Idea ripresa anche da altri fast food come Burger King, Wendy’s e Taco Bell, nella speranza di riconquistare i clienti. I dirigenti dell’azienda hanno riconosciuto che i clienti ritengono i prezzi troppo alti e hanno affermato che stanno adottando un “approccio forense” per valutare le offerte di valore e collaborare con i franchisee per apportare le modifiche necessarie.

Non solo McDonald’s, la crisi dei fast food

La diminuzione dei ricavi non riguarda solo McDonald’s, ma l’intero settore dei fast food, il cui giro d’affari, secondo la società di analisi di mercato Circana, è sceso del 2 per cento nella prima metà del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. David Portalatin, consulente del settore alimentare per Circana, ha detto che il previsto aumento dell’inflazione danneggerà il settore anche nella seconda metà del 2024.