Perché questo articolo ti dovrebbe interessare? Viaggiando negli Stati Uniti si prova spesso stupore davanti al rapporto che gli USA hanno con la religione. Soprattutto durante la campagna elettorale. Percorrendo le vie di città grandi e piccole, compaiono moltissimi cartelli, targhe, adesivi, magliette e svariati altri articoli a tema religioso. Spesso con uno stampo conservatore e pro Trump. Dal camion abbandonato accanto all’autostrada con scritto “God is ‘1” alla maglietta con la stampa “God, guns and Trump take America back”, il nazionalismo fa leva sull’identità religiosa di un Paese che si propone come la terra delle libertà. Anche di culto.
Viaggiando nell’ovest degli USA, il sostegno che la popolazione rivolge al candidato repubblicano Donald Trump risulta innegabile, anche se non siamo davanti agli Stati più conservatori. Nei negozi si trovano file di merchandising a sostegno del tycoon, in alcuni casi disposte come a richiamare un incontro di boxe. Sopra le file di magliette e di cappellini da baseball risaltano i volti dei due sfidanti alle elezioni, incoraggiando la clientela a spendere per mostrare il proprio supporto.
Cristo e Trump: binomio ad ovest
Già a partire da questo campo, i riferimenti religiosi non mancano. Accanto agli striscioni a sostegno di Trump, infatti, si incontrano croci, immagini di Cristo, versetti evangelici e in generale messaggi cristiani che associano la rielezione dell’esponente repubblicano alla volontà divina. I conservatori statunitensi di stampo cristiano sono tra i principali elettori e proseliti di Trump, proclamando la necessità per il futuro degli USA di non assimilarsi ai valori progressisti sempre più diffusi, ma recuperare una forte per quanto artificiosa identità americana. Così la retorica di un Paese particolarmente benedetto da Dio alimenta un forte senso di eccezionalismo e un arroccamento ai valori tradizionali, la difesa della libertà religiosa e una visione patriottica dell’America.
Dopo la sparatoria del 14 luglio in Pennsylvania, in cui Donald Trump è rimasto ferito, c’è stato un fiorire di magliette per celebrare il candidato repubblicano come un combattente indomito. È stato subito ripreso e venduto a caro prezzo il frame in cui, nonostante la ferita, alza il pugno in segno di lotta. Altri messaggi simili associano apertamente Trump a Dio e alla difesa del Secondo Emendamento, rafforzando l’immagine di un leader scelto per proteggere la fede e i diritti costituzionali, inclusa la proprietà delle armi.
Stati Uniti d’America, la fede cristiana come pilastro dell’identità nazionale
In generale nelle zone dell’Arizona e dello Utah sono diffusi i messaggi conservatori di stampo cristiano. Si celebrano la fede cristiana, il patriottismo e il Secondo Emendamento come pilastri fondamentali dell’identità nazionale. Associando questi elementi alla grandezza del Paese, si rafforza l’idea per cui il mantenimento delle tradizioni sia essenziale per preservare la forza e i valori degli USA, un cavallo di battaglia anche nella retorica repubblicana.
Il rinforzo identitario passa anche attraverso oggetti quotidiani come le targhe delle automobili (che negli USA possono essere personalizzate), spille e patch di stoffa ideate appositamente per esprimere il proprio credo e renderlo visibile. I messaggi enfatizzano le opportunità che solo con Dio possono essere ottenute, il pericolo dell’Inferno (e quindi del distaccarsi dalla dottrina) e l’appartenenza completa al culto di Gesù.
Le croci con la bandiera degli Stati Uniti d’America
Anche la vasta produzione di croci è notevole, soprattutto perché non caratterizza i luoghi considerati sacri, bensì comuni spazi commerciali. Anche in questo caso il messaggio religioso viene assimilato con l’identità nazionale e così nascono le croci dai colori della bandiera USA. In alternativa il focus si sposta sul sacrificio necessario per appartenere a una comunità (religiosa e sociale) e quindi ricorrono chiodi intrecciati e modellati.
Anche il proselitismo è molto diffuso. Seppur le chiese di diverse denominazione riescano a convivere pacificamente (a Page, Arizona, ci sono ben nove chiese di nove denominazioni diverse lungo un’unica strada), la tensione è rivolta a coinvolgere chi non appartiene a nessuna realtà spirituale. Di conseguenza persino negli hotel è proposta la partecipazione al culto della chiesa locale. E agli angoli delle strade non è raro trovare dei giovani cristiani che invitano a “provare” la loro comunità.
Nei comodini degli hotel e soprattutto dei motel, è comune trovare la Bibbia edita da “The Gideons International”, un’iniziativa evangelica di distribuzione biblica nata nel 1899. Nello Utah, invece, accanto ai letti è predisposto il Book of Mormon, riflettendo la forte presenza della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (la Chiesa mormona). In alcuni casi il Libro di Mormon è disponibile anche in varie lingue, proprio accanto agli opuscoli turistici.
In California la Chiesa episcopale a sostegno della comunità LGBTQ+
Nonostante ciò, la convivenza di differenze non manca. D’altronde gli Stati Uniti d’America sono un Paese complesso. In cui si trovano anche a pochi chilometri di distanza il conservatorismo cristiano e le chiese inclusive. Nelle zone più progressiste come la California, quindi, ci si può imbattere nella Chiesa episcopale di Tutti i Santi di Beverly Hills con alle porte un messaggio di sostegno alla comunità LGBTQ+, nella Chiesa Metodista Unita di Hollywood che dagli anni ’90 ha un enorme fiocco rosso sul campanile come denuncia sociale verso la crisi dell’AIDS, ma anche nei più profani souvenir che accostano i riferimenti alla fede e quelli alla queerness.
I rimandi a Dio negli Stati Uniti d’America sono molto diffusi. È noto che sui dollari americani c’è il motto “In God We Trust“. Frasi simili sono ovunque. Anche all’ingresso delle pizzerie e dei bar. Capita addirittura di vedere dei container sul bordo della strada con il messaggio “God is ‘1”. Il legame tra religione e vita pubblica è una caratteristica distintiva. Radicata nella storia e nella cultura del Paese. Sebbene la Costituzione stabilisca la separazione tra chiese e Stato, molti aspetti della vita pubblica riflettono la forte influenza del cristianesimo, messa in evidenza soprattutto a partire dalla Guerra Fredda, come elemento distintivo di un Occidente che voleva mostrarsi nettamente diverso dall’URSS.
Questi simboli rafforzano un senso di unità e alcuni valori condivisi tra i cittadini e quindi per molti rappresentano un riflesso della tradizione culturale e della storia degli Stati Uniti. E non sono in contrasto con la laicità dello Stato.