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L’autogol degli influencer che ostentano il lusso e si giocano il loro pubblico

Game over Ferragnez, è iniziata l’era dei L'autogol degli influencer che ostentano il lusso e si giocano il loro pubblico microinfluencer

Sono passati mesi dal Pandoro gate ma il sentiment da parte del Pubblico nei confronti degli influencer è sempre più negativo. L’ostentazione del lusso sempre meno tollerata e nonostante questo c’è chi ancora non capisce che sarebbe il caso di assumere toni narrativi un po’ più vicini alle community. Ingenuità ( o menefreghismo) che poi finiscono nel mirino di #influcirco, il girone infernale dove a questi personaggi non viene perdonato nulla .

Il Pandoro Gate e la Caduta degli Influencer: Quando il Lusso Diventa un Peso ( per il pubblico )

Ricordate il “Pandoro Gate”? L’errore di comunicazione di Chiara Ferragni, la beneficenza poco trasparente, e le scuse che hanno solo aggravato la situazione. Quell’episodio ha scatenato una valanga di critiche verso il mondo degli influencer, dando il via a un terremoto mediatico che ha trascinato molti di loro in un abisso di disapprovazione e dissenso.

L’uscita del libro di Selvaggia Lucarelli, “Il vaso di Pandora”, ha ulteriormente alimentato questo sentimento. Il web, già stanco di figure che spesso vendono fumo e scatole vuote, ha iniziato a tollerare sempre meno queste personalità. Tuttavia, sembra che molti influencer non abbiano compreso una lezione fondamentale: l’ostentazione del lusso è sempre meno accettata dal pubblico.

Turani e Valentina, quando l’ostentazione è un boomerang

Personaggi di primo piano come Paola Turani e Giulia Valentina continuano a postare foto dalle loro costose case vacanze, con soggiorni che arrivano a cifre come 27.000 euro per due settimane. Sebbene non abbiano specificato se queste location fossero un regalo o meno, il pubblico è ormai stanco di vedersi sbandierare sotto il naso vacanze che costano quasi due anni di stipendio medio. E questo sentimento è ancora più accentuato quando la fonte di quella ricchezza appare distante da un lavoro “reale” o tangibile.

Non è un caso che nessuno abbia mai criticato Scarlett Johansson per essere stata testimonial di Dolce & Gabbana. La ragione è semplice: lei lavora. Il suo successo è costruito su una carriera solida, fatta di ruoli iconici e di un impegno professionale riconosciuto e rispettato. Gli influencer, al contrario, sono sempre più visti come figure effimere, la cui ricchezza appare ingiustificata e la cui ostentazione suona come una provocazione.

Gli influencer sempre più sconnessi dalla realtà

L’esasperazione cresce poi di fronte a contenuti come quelli di Paola Zoia, che consiglia quando scegliere un jet privato o un aereo di linea, ma sempre e solo in business class, o come quelli di Michel Comi, che lancia in piscina i suoi regali di compleanno – un bracciale Bulgari da 12.000 euro e un maglione Balenciaga da 1.200 euro – lamentandosi che “non è quello che volevo”. Anch’io, come molti altri, non volevo vedere questo carnevale, eppure me l’ha propinato comunque e pure gratis, proprio come i regali che ha chiesto.

Questa disconnessione tra la vita dorata mostrata online e la realtà vissuta dalla maggior parte delle persone sta creando una frattura profonda e amarissima. Il rischio per questi influencer è quello di finire come Maria Antonietta, che a furia di sfoggiare la sua ricchezza fregandosene del popolo, ha perso la testa. Le moderne “regine” dei social potrebbero presto perdere qualcosa di quasi altrettanto prezioso: la fiducia e il seguito del loro pubblico. E signora mia forse senza staremmo tutti meglio