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Sangiuliano-Boccia: cronaca di una vendetta all’italiana

Sangiuliano-Boccia: cronaca di una vendetta all’italiana

La versione di Sangiuliano sullo scandalo che lo vede coinvolto andata in onda su Rai Uno ha fatto chiedere a molti: “Ministro, ma non era meglio tacere?”

Ieri sera il ministro Sangiuliano, in onda su Rai Uno, ha raccontato la sua versione sullo scandalo che lo vede coinvolto assieme a Maria Rosaria Boccia, ex amante e attualmente donna furiosa. La confessione non sembra essere stata gradita particolarmente ai (solo) tre milioni di spettatori all’ascolto in quel momento. Ma ha fatto riflettere tutti noi su un punto. E ha fatto emergere una domanda: Ministro scusi, non era meglio tacere?

Disclaimer per i boomer: no, Boccia non è una influencer

Dopo un’estate fin troppo tranquilla, senza i soliti gossip da ombrellone e senza scandali degni di nota, l’ultima settimana di agosto ci regala finalmente una perla succulenta. E no, non stiamo parlando di qualche amorazzo da reality show o dei litigi di Fedez con qualche tronista di turno. Questa volta, lo scandalo arriva dritto dalle stanze del Ministero della Cultura, con il ministro Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, imprenditrice pompeiana che, contrariamente a quanto vorrebbero farci credere i giornali, non è affatto un’influencer. Anzi, gentilissimi colleghi boomer assetati di click, un piccolo suggerimento: prima di appiccicare etichette a caso per attirare lettori, fatevi una cultura su cosa significhi davvero essere un’influencer o un content creator. Spoiler: non basta avere un account Instagram con qualche foto di gatti e follower più o meno autentici.

L’affaire Boccia-Sangiuliano: cronaca di una vendetta all’italiana

Il profilo della Boccia, a voler essere precisi, è quanto di più comune possa esserci: un mix di scatti personali, qualche selfie ben calibrato e un discreto numero di follower. La maggior parte dei quali probabilmente amici, parenti o semplici passanti virtuali che fino a pochi giorni fa non erano troppo interessati alla bionda e piacente signora. Insomma, niente a che vedere con le vere macchine da soldi che incassano cifre stratosferiche per ogni post. In ogni caso, eccola qui, protagonista di una vicenda che sa tanto di farsa all’italiana, condita da corna, promesse di cariche istituzionali non mantenute e, naturalmente, imbarazzanti figuracce pubbliche.

Il fulcro di questa tragicommedia? La vendetta, ovviamente. Perché la signora Boccia, nella sua clamorosa vendetta, ha superato persino Shakira con la sua “revenge song” tanto celebrata, criticata e canticchiata da tutte le cerve a primavera del globo. Qui siamo su un altro livello: mail private pubblicate, video registrati con occhiali da 007 dentro il Ministero della Cultura, quando la relazione era ancora in piedi, tutto per dimostrare che forse, e diciamo forse, questo grande amore non era poi così sincero. Del resto, quale innamorata, per “tutelarsi”, si presenta sul posto di lavoro dell’amato e filma di nascosto tutto quello che succede? Chi lo farebbe se non con l’intento di far esplodere una bomba al momento giusto?

Sangiuliano: la delusione amorosa diventa faida pubblica

Sicuramente ci stiamo sbagliando e vediamo complotti dove non ci sono, ma la bomba, puntualmente, è scoppiata. Da una parte abbiamo il “povero ministro”, travolto dai cazziatoni (immaginiamo) della moglie e della premier, dalle polemiche e dalle richieste di spiegazioni sia dalla stampa che dalla politica. Dall’altra, la Boccia, che ha trasformato una delusione amorosa in una faida pubblica, con il governo e i media nazionali a fare da spettatori interessati. Nemmeno il Presidente del Consiglio è riuscito a tirarsi fuori da questa vicenda, rifiutando le dimissioni del ministro farfallone e assicurandosi che, perlomeno, non fosse stato speso neanche un euro del Ministero per finanziare i “capricci” dell’amante.

Come se la vicenda non fosse già abbastanza grottesca, si aggiunge un ulteriore capitolo con la Camera della Moda Italiana che prende ufficialmente le distanze da Maria Rosaria Boccia. Carlo Capasa, presidente della Camera, ha dichiarato di aver inviato una diffida formale contro l’uso improprio del marchio “Milano Fashion Week”, appartenente esclusivamente all’ente da sempre. Boccia, che sui social si autodefinisce “Presidente Fashion Week Milano Moda“, viene così messa sotto i riflettori anche per presunte violazioni di diritti di marchio, con l’auspicio che quella dicitura scompaia presto dai suoi profili. Un altro tassello che rende il quadro sempre più paradossale e croccante.

E, come se tutto ciò non fosse sufficiente, ieri sera su RaiUno, intervistato da Marco Chiocci, Sangiuliano ha definitivamente svuotato il sacco.

Sangiuliano e la moglie: un tradimento che non è ancora caduto in prescrizione

Ha portato le prove che i viaggi che Boccia non ha mai pagato li ha pagati lui (chissà, magari a lei aveva raccontato altro per darsi un tono, chi può dirlo), e ha presentato le sue scuse pubbliche alla moglie, dichiarando con enfasi: “Non rinuncerei mai a lei” – un’affermazione che suona quantomeno buffa, considerando che la fuitina con la furiosa bionda è di meno di un mese fa e non un tradimento ormai caduto in prescrizione. Scuse che sono state estese anche ai collaboratori, tirati in mezzo a questa farsa di coppia in crisi, e ha ribadito che mai nulla, nemmeno un documento relativo al G7, è stato mostrato all’amante. E intanto, su Instagram, dove orde di follower la seguono con rinnovata passione, la signora Boccia non sembra arretrare di un passo, ribadendo con forza: “Non distorcere la verità”.

Una storia degna del miglior teatrello politico all’italiana, in cui si mescolano scandalo, corna e figure barbine. Dopo un luglio senza eventi di gossip rilevanti, questa vicenda ha tutto il sapore di una commedia grottesca che, siamo certi, continuerà ad appassionarci per almeno tutto settembre. A meno che a qualche amico del ministro venga in mente di dargli l’unico consiglio sensato possibile: tacere. Che a parlare qua si fan solo danni.