Perché leggere questo articolo? Nell’indice criminalità del Viminale i reati in aumento del 3,8%. Nel 2023 2,24 milioni di denunce. Milano in testa, seguono Roma e Firenze.
I crimini in Italia aumentano, o almeno quelli denunciati. E’ la prima volta in dieci anni. La maggior parte avvengono nelle grandi città. Ogni anno il ministero dell’Interno rilascia un’indice di criminalità. Il report, anticipato da Il Sole 24 Ore, mostra la classifica delle città italiane più pericolose. Milano è in testa, seguono Roma e Firenze. La provincia più sicura è Oristano.
Le città con più denunce nell’Indice di criminalità
Secondo i dati del Viminale nel 2023 i reati denunciati sono stati 2,24 milioni. Il 3,8% i più rispetto all’anno precedente. Un trend che prosegue da dopo il covid con una denuncia su tre che è stata presentata in città con più di 300mila abitanti. Dopo la pandemia i reati sembrano conoscere un’escalation importante, anche se sono di tipologia differente. Nel nostro paese diminuiscono gli omicidi, insieme con le rapine in banca e i furti in appartamento; ma aumentano le violenze sessuali, gli incendi e i furti sul web.
Archiviato l’effetto delle restrizioni anti-contagio, il volume dei reati denunciati ha recuperato i livelli del passato e oggi sorpassa per la prima volta quelli del 2019. L’Indice di criminalità mostra nel dettaglio anche la classifica delle città dove vengono registrate le denunce. Come è logico aspettarsi, è nelle città più popolose che avviene la maggior concentrazione dei reati. Alcuni posti sono sorprendenti, altri meno.
Milano resta maglia nera, Napoli sicura (in apparenza)
Al primo posto per numero di denunce ogni 100 mila abitanti c’è Milano con 7093, 9 (230394 in tutto il 2023). A emergere in particolare sono il numero di furti denunciati in rapporto alla popolazione, seconda per rapine, terza per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti. Nel complesso, i reati denunciati nell’area metropolitana sono in lieve aumento: +4,9% rispetto agli anni pre-Covid.
In seconda posizione si trova Roma, che registra un aumento dell’11% anno su anno e del 16,7% rispetto al 2019: a giocare un ruolo decisivo sono state la crescente criminalità predatoria e i fenomeni correlati al degrado urbano. La Capitale quest’anno raggiunge il secondo posto per numero di furti (con 3.465 denunce ogni 100mila abitanti), in crescita del 17% su base annua. Il numero di denunce totali per il 2023 è stato di 256832, cioè 6071,3 se rapportate a 100 mila abitanti.
A Napoli le denunce sono poco più del 43% di quelle della provincia, mentre nel territorio romano la capitale pesa per più dell’80%. “A Napoli città la maggior parte degli eventi delittusi nascono in ambienti organici alla malavita organizzata” ha commentato il sindaco Manfredi che aggiunge “rimane una bassa propensione alla denuncia di piccoli abusi”.
Le province più sicure nell’Indice di criminalità
La classifica tiene conto solo dei delitti denunciati, osserva Fabio Roia, presidente del tribunale di Milano. “Non mi sento il presidente del tribunale di Gotham City – dice – le scarse denuce in altre aree del Paese possono significare che il controllo del territorio sia appaltato a realtà alternative allo Stato”. In fondo alla classifica della criminalità Oristano con 1500 denunce, seguita da Potenza, Treviso e Benevento. In generale, gli esperti concordano: nessuna allarme sociale. “L’aumento che si rileva nel breve e medio periodo – dice Marco Dugato, ricercatore dell’osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano al Sole – va comunque monitorato, in particolare per alcune tipologie di reato”. Il dato 2023, insomma, va messo in prospettiva. Nella serie storica, se comparati a quelli di dieci o di vent’anni fa, i crimini comunque ancora in netto calo (-17% rispetto al 2014).