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Fedez, Tony Effe e Chiara Ferragni: ecco perchè il dissing non finirà in tribunale

Fedez, Tony Effe e Chiara Ferragni: ecco perchè il dissing non finirà in tribunale

Dissing con Tony Effe e canzone dedicata a Chiara Ferragni: c’è qualcosa di querelabile nei versi di Fedez? Secondo Riccardo Lanzo, avvocato esperto di digital, no. A parte quel riferimento alla ketamina… Per il resto, solo una ottima operazione di marketing.

Il dissing tra Fedez e Tony Effe ha intrattenuto il web per giorni. Non si vedeva uno scambio di battute del genere dai tempi di Salmo e Lucchè. Ma il dissing è legale o tutto quello che viene raccontato nei testi è potenzialmente querelabile? Abbiamo chiesto numi al dottor Riccardo Lanzo, avvocato e tra i pochi esperti in Italia di diritto legato al digital. E il testo che il rapper di Rozzano ha dedicato all’ex moglie Chiara Ferragni? “Di querelabile non c’è assolutamente nulla”.

Avvocato, ha seguito la vicenda tra Fedez e Tony Effe?

Sì, certo, l’ho seguita. Ho visto i vari scambi e ho sentito l’ultima versione che però non è indirizzata a Tony Effe, seppur le promesse fossero quelle, ma a Chiara Ferragni.

Ma un dissing di questo genere è legale? Fondamentalmente quello che si dicono non sono cose estremamente diffamanti e potenzialmente querelabili?

Facciamo questa importantissima premessa. La diffamazione è un reato punibile quando chiunque offende l’onore e il decoro di una persona. Negli ultimi anni, soprattutto con i social, la portata diffamatoria è stata però molto ristretta. In ambito artistico si cerca di avere come esimente, quindi come esclusione della responsabilità penale, il diritto alla critica, anche se aspra e forte. I dissing, essendo espressione artistica, non rientrano solitamente in espressioni diffamatorie. Tuttavia, nel dissing di Fedez contro Tony Effe, c’è un passaggio delicato in cui Fedez accusa lui e un’altra persona di assumere droga, ketamina in particolare. A mio avviso, questo supera il diritto artistico e l’espressione, perché attribuire un fatto così grave come l’assunzione di droga offende il decoro della persona e potrebbe essere querelabile.

Quindi secondo lei si è superato il limite della libertà di espressione?

Su quella parte sì. L’unica frase che ritengo diffamatoria è quella sulla droga, e non tanto nei confronti di Tony Effe, ma di un soggetto terzo che non c’entra nulla in quel momento.

Le leggi sulla diffamazione sono diverse quando il bersaglio è un personaggio pubblico rispetto a un cittadino privato?

Assolutamente no, valgono per tutti. Tuttavia, i giudici tendono a tutelare di più i privati. Nei confronti dei VIP c’è una tolleranza più alta nelle espressioni critiche che si possono rivolgere a loro.

Ma stiamo parlando di risvolti penali o principalmente di risarcimenti economici?

Sono collegati. Se c’è un risvolto penale, si può anche chiedere il risarcimento del danno, perché c’è una lesione dei diritti fondamentali di una persona, come l’onore e la reputazione.

Il dissing può essere considerato una sorta di cyberbullismo o incitamento all’odio?

No, perché parliamo di soggetti della stessa notorietà e livello. Lo scambio è reciproco, quindi non c’è una persona che subisce l’altra.

Sentendo il singolo, Fedez a un certo punto parla di un passaggio legato alla separazione con la Ferragni. Nella prima versione della canzone, ora modificata, diceva che l’avvocato ha tirato fuori il tentato suicidio. Questo significa che lui non avrà mai la custodia dei suoi figli?

No, assolutamente no. Nei casi di separazione conflittuale, le accuse reciproche sono frequenti, ma un episodio di debolezza non implica l’incapacità genitoriale. Se il giudice ha dubbi sulla capacità di un genitore, nomina un consulente psicologo per valutare la situazione. La tendenza è quella di affidare i figli a entrambi i genitori, a meno di casi estremamente gravi.

La situazione dei padri nei casi di separazione è ancora in difetto rispetto a quella delle madri?

Negli ultimi anni c’è una tendenza ad equilibrare i rapporti, soprattutto sotto l’aspetto economico e della gestione dei figli. Sempre più spesso si vedono affidi con pari tempo, dove i bambini passano una settimana con ciascun genitore.

Fedez dice nel testo della prima versione della canzone, subito modificata: “Mi hai chiesto dei soldi per farmi vedere i miei figli”. Che cosa potrebbe voler dire una frase del genere?

È una recriminazione economica. Nessun tribunale permetterebbe che la frequentazione dei figli venga subordinata al pagamento di denaro. Più probabilmente si riferisce a questioni legate al mantenimento.

Parlando del mantenimento dei figli di Fedez e Ferragni, perché Fedez dovrebbe riconoscere un assegno, dato che entrambi hanno enormi capacità economiche?

Non dovrebbe riconoscerlo a lei personalmente, ma a chi dei due trascorre più tempo con i figli. Se parliamo di paritempo, le spese vengono equamente suddivise e non si prevede più un assegno di mantenimento.

Vede principi di diffamazione nel testo del singolo di Fedez?

No, assolutamente no. L’ho analizzato e non ci sono profili di diffamazione. Ci sono critiche, ma nulla di diffamatorio.

Lei come legale specializzato in digital, vede una strategia dietro il lancio di questo singolo e lo scambio tra Fedez e Tony Effe?

Sicuramente sì. Non so quanto fosse concordato, ma è diventato un evento commerciale. Questo dissing ha già generato milioni di visualizzazioni, con una monetizzazione pazzesca.