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Ue e Intelligenza artificiale: le opportunità per la Sanità

Ue e Intelligenza artificiale: le opportunità per la Sanità

La Commissione Europea ha annunciato il 25 settembre l’adesione di oltre cento imprese al Patto dell’UE sull’Intelligenza Artificiale (IA), un’iniziativa che segna un passo decisivo verso l’adozione su larga scala di sistemi IA etici e sicuri in tutta Europa. Tra le aziende firmatarie, si contano numerose multinazionali e piccole e medie imprese (PMI) attive in settori strategici come l’informatica, le telecomunicazioni, l’assistenza sanitaria, l’automotive e l’aerospaziale. Il patto rappresenta una svolta importante soprattutto per il settore sanitario, che potrà beneficiare dell’introduzione di nuove tecnologie in grado di migliorare le cure e rafforzare la sicurezza dei pazienti.

L’assistenza sanitaria, uno dei settori maggiormente coinvolti nell’adozione di sistemi IA, si prepara a una trasformazione radicale. Dall’analisi dei big data alla medicina personalizzata, fino alla robotica chirurgica, l’intelligenza artificiale promette di migliorare sia l’efficienza che la qualità delle prestazioni mediche. Tuttavia, l’applicazione di queste tecnologie richiede un attento equilibrio tra innovazione e regolamentazione, per garantire che vengano sviluppate in maniera etica e rispettosa della privacy e della sicurezza dei pazienti.

Impegni per un’IA sicura e responsabile

Le imprese firmatarie del Patto si sono impegnate a rispettare tre azioni fondamentali che rappresentano la base per un utilizzo responsabile dell’IA, specialmente in ambiti delicati come quello sanitario:

  1. Strategia di governance dell’IA: Ogni organizzazione si impegna a sviluppare una strategia che promuova l’adozione dell’IA all’interno delle proprie strutture e garantisca la conformità futura alla legge sull’IA. In ambito sanitario, questo si traduce nell’adozione di strumenti avanzati per la diagnosi e il trattamento, mantenendo però il controllo umano su ogni aspetto decisionale critico.
  2. Mappatura dei sistemi di IA ad alto rischio: Le imprese dovranno identificare i sistemi di IA che potrebbero essere classificati come ad alto rischio secondo la normativa. Nei contesti sanitari, questi includono le applicazioni che gestiscono dati sensibili dei pazienti o prendono decisioni cliniche critiche. Questo processo sarà essenziale per prevenire errori o abusi, assicurando che la tecnologia sia sempre sotto controllo umano.
  3. Promozione dell’alfabetizzazione in materia di IA: È fondamentale che il personale, soprattutto quello sanitario, acquisisca competenze e consapevolezza sull’uso dell’IA. Formare i medici e gli operatori sanitari su come utilizzare correttamente questi strumenti può fare la differenza nella qualità delle cure fornite ai pazienti.

Oltre a questi impegni fondamentali, oltre la metà delle aziende firmatarie ha accettato di assumersi ulteriori responsabilità, come la garanzia della sorveglianza umana e l’attenuazione dei rischi legati all’uso dell’IA. Ad esempio, in ambito sanitario, ciò potrebbe significare l’obbligo di supervisionare i sistemi di IA utilizzati per analizzare esami diagnostici o suggerire terapie. Questo approccio permetterà di migliorare la sicurezza dei pazienti, riducendo al minimo i rischi di errore.

L’IA nel settore sanitario: nuove prospettive grazie alle “fabbriche di IA”

Uno dei progetti più ambiziosi legati all’innovazione in IA è l’iniziativa delle “fabbriche di IA”, che sarà lanciata il 10 settembre 2024. Questo sportello unico offrirà alle start-up e alle imprese un accesso facilitato a risorse fondamentali come dati, competenze e capacità di calcolo. Il settore sanitario sarà uno dei principali beneficiari di questo progetto, che si concentrerà sullo sviluppo di nuove applicazioni industriali e scientifiche in grado di rivoluzionare le cure mediche.

Tra le innovazioni più promettenti, ci sono le tecnologie di IA per la diagnosi precoce delle malattie, la personalizzazione delle terapie basate sul profilo genetico dei pazienti e l’ottimizzazione dei processi ospedalieri, migliorando l’efficienza e riducendo i costi. Le “fabbriche di IA” promuoveranno anche lo sviluppo di strumenti avanzati per la robotica chirurgica e l’assistenza remota, garantendo così che l’Europa rimanga all’avanguardia nell’innovazione tecnologica in campo medico.

Questo progetto fa parte di un più ampio pacchetto di misure per l’innovazione presentato dalla Commissione Europea nel gennaio 2024, che include il sostegno al capitale di rischio, la creazione di spazi comuni europei per i dati e la sfida “GenAI4EU”. Quest’ultima iniziativa mira a finanziare le start-up impegnate nell’IA e a dare loro accesso ai supercomputer dell’UE, accelerando così la ricerca e lo sviluppo in settori come la sanità digitale.

Verso un’implementazione graduale della legge sull’IA

La legge sull’IA, entrata in vigore il 1º agosto 2024, sarà pienamente applicabile entro due anni, con alcune eccezioni per specifici settori e obblighi. Le disposizioni relative ai sistemi IA ad alto rischio entreranno in vigore gradualmente, permettendo alle aziende di adeguarsi alle nuove norme senza rallentare il progresso tecnologico. Questa transizione graduale è particolarmente rilevante per il settore sanitario, dove l’adozione di tecnologie IA richiede un’attenzione particolare alla sicurezza e alla protezione dei dati.

In particolare, le norme che riguardano i modelli di IA utilizzati per finalità generali, come la gestione dei dati clinici, diventeranno applicabili entro 12 mesi. Questo permetterà alle organizzazioni sanitarie di adeguarsi progressivamente, sviluppando nel frattempo le competenze necessarie per implementare le tecnologie IA in modo sicuro ed efficace.