In Austria trionfa l’estrema destra di FPÖ, il Partito della Libertà guidato da Herbert Kickl. Partito politico fondato nel 1956 da Anton Reinthaller, membro del Partito Nazionalsocialista Austriaco e successivamente membro delle SS, diventando generale. Non mancano le critiche da parte dell’Italia, e questa volta arrivano proprio dagli azzurri del centrodestra. Il vicepremier Antonio Tajani ha commentato la vittoria austriaca: “Ogni rigurgito neonazista va respinto“. Parole che ancora una volta dividono la coalizione di maggioranza, in particolar modo i membri del Carroccio. Ne abbiamo parlato con il senatore della Lega Claudio Borghi. «Il commento di Tajani? Uscita molto infelice». L’intervista.
Borghi, un commento sulle parole di Tajani riguardo a FPÖ?
Le prendo per come le ho lette, perché magari i virgolettati sono sbagliati. Tante volte esito a commentare le parole degli altri, spesso decontestualizzate. Se l’ha davvero detta, è un’uscita molto infelice. Il partito FPÖ non ha nulla di neonazista, ma dovrebbe saperlo Tajani perché ha anche governato assieme con i suoi colleghi dell’ÖVP, il Partito Popolare Austriaco. Dubito che i suoi colleghi del Partito popolare avrebbero mai governato anche soltanto in regione con dei neonazisti. Ci vorrebbe un lodo Treccani e un lodo Crusca: ad un certo punto bisogna capire su cosa intendono le parole, su cosa si intende per nazista e se magari si applica a determinate situazioni.
Però, a differenza di altri partiti, FPÖ è stato fondato da ex nazisti nel 1956. Il suo leader Herbert Kickl si è definito «cancelliere del popolo», Volkskanzler, utilizzando consapevolmente un termine coniato per la prima volta da Adolf Hitler. Si può dire che si tratti di estremismo?
Noi abbiamo avuto l’avvocato del popolo, non capisco perché non dovremmo avere anche il cancelliere del popolo. In molti casi purtroppo prendono delle espressioni che erano normali, perché una cosa è dire führer e un’altra è dire cancelliere del popolo, e vengono ricondotte al passato perché una determinata persona è stata chiamata con quel termine una volta. È evidente che se uno si presenta come cancelliere vuole essere cancelliere del popolo, non delle élite. Ma non significa che questo sia richiamarsi al nazismo in nessun modo. FPÖ è un partito che è nostro alleato in Europa da molti anni. Non ci risulta di aver mai visto niente di nazista.
Non è la prima volta che Lega e Forza Italia si scontrano negli ultimi mesi. Si tratta solo di piccoli dissapori?
Tajani, per esempio, non era d’accordo con la mia proposta di non rendere obbligatoria la bandiera europea sugli edifici pubblici. Si era molto arrabbiato perché credeva che io avessi detto che bisognava strappare la bandiera dagli edifici. Ovviamente è molto evidente che dire “non la voglio rendere obbligatoria” è molto diversa rispetto a dire “la voglio proibire o la voglio strappare”. Per cui, io penso che in molti casi si tratti semplicemente di incomprensioni. Ed è il motivo per cui ho messo le mani avanti dicendo che non so se ha detto veramente così riguardo a FPÖ, perché può anche essere che, come in quel caso, le cose siano state riferite nella maniera sbagliata.