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Meloni agita lo spettro del voto per compattare il centrodestra

Meloni alle grandi manovre in Europa tra Orban, nomine e Pnrr

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Meloni sottolinea che i sondaggi sono favorevoli alla coalizione e non è un caso: vuol far sapere agli alleati di essere pronta al voto e a un eventuale “grande reset”

Sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni martedì mattina, alle ore 10:45, è spuntato un post dedicato ai sondaggi e, in particolare, al dato secondo cui i consensi per il centrodestra sarebbero arrivati al 47%: “Non sono solita soffermarmi sui sondaggi – si nelle nel testo pubblicato dal capo dell’esecutivo – ma constatare che, a due anni dalla nascita del nostro Governo, la fiducia degli italiani nella coalizione di centrodestra non solo rimane solida, ma continua a crescere, è per noi un grande motivo di orgoglio”.

Chi ha seguito i retroscena politici degli ultimi mesi, alla vista del post sarà senza dubbio sobbalzato per un attimo sulla sedia. È da settimane, per non dire mesi, che si parla di una Giorgia Meloni “tentata” dal voto anticipato. Una tentazione incoraggiata proprio dai sondaggi. E vedere un post dedicato alle intenzioni presunte di voto degli italiani, porta a pensare più a un “avvertimento” che a un ringraziamento agli elettori.

Perché Meloni potrebbe volere il voto?

Le cronache di Palazzo Chigi, fino a pochi mesi fa, sottolineavano come uno degli obiettivi di Giorgia Meloni era quello di battere ogni record di longevità politica. Far cioè diventare il suo governo come il primo in grado di raggiungere la fine naturale della legislatura (fatto mai accaduto in era repubblicana) e arrivare al traguardo dei cinque anni senza mai cambiare un ministro.

Il caso Sangiuliano, con relative dimissioni date a settembre dell’oramai ex ministro della Cultura, ha fatto infrangere quest’ultimo obiettivo. E forse, all’interno della mente di Giorgia Meloni, ha definitivamente fatto cadere il mito dei record da infrangere. Anzi, nelle ultime uscite trapelate dai corridoi di Palazzi Chigi, ad emergere è uno stato d’animo insofferente del presidente del consiglio.

Lo si è visto durante lo stesso caso Sangiuliano, ma anche con il parziale allentamento dei rapporti con l’ex cognato, nonché attuale ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida. Senza contare poi le diatribe con gli altri partiti del centrodestra, tra un Salvini che prova a rilanciare la Lega a suon di proposte non concordate con la maggioranza e un Tajani che rivendica il suo ruolo di moderato della coalizione.

Non è un caso se, subito dopo l’affaire relativo all’ex ministro della Cultura, si è parlato anche di rimpasto. Meloni avrebbe voluto approfittare dell’imminente sostituzione di Raffaele Fitto, in procinto di diventare commissario europeo, per ridiscutere circa la posizione di alcuni rappresentanti del governo. La via del rimpasto è però lunga e tortuosa, il presidente del consiglio non può fare e disfare a piacimento la squadra dell’esecutivo, può al massimo indurre alle dimissioni un ministro. Meglio quindi pensare direttamente a possibili nuove elezioni.

La tentazione legata ai sondaggi

L’insofferenza di Giorgia Meloni si è anche palesata nelle recenti chat trapelate sulla stampa: “C’è gente che per una citazione sui giornali si venderebbe la madre”, si legge in un messaggio Whatsapp attribuito al capo dell’esecutivo. “Mollerò per l’infamia di pochi – si legge in un altro messaggio – Perché fare sta vita per far eleggere sta gente anche no”.

C’è quindi realmente l’idea di un reset che, sondaggi alla mano, potrebbe essere fatto il prima possibile. Perché votare ora significherebbe sfruttare quella “luna di Miele” ancora non tramontata con gli elettori. I sondaggi dicono che Fratelli d’Italia, il partito di Meloni, sarebbe ancora ai livelli delle europee e delle politiche. Forse anche qualcosina in più.

Le incognite legate al voto anticipato

Tornando quindi al post indicato in precedenza, alla luce delle ultime indiscrezioni è lecito pensare che Meloni non ha messo il post sui sondaggi per mero caso. Ma la leader della maggioranza è realmente interessata a richiamare gli elettori alle urne? Per la verità, Giorgia Meloni dovrebbe essere ben consapevole delle incognite. E questo perché il presidente del consiglio ha sempre dimostrato, se non altro, di avere una buona memoria politica.

Si è ben ricordata, ad esempio, di quando Matteo Renzi ha promesso di dimettersi in caso di bocciatura nel 2016 della sua riforma costituzionale. Promessa che è costata il posto all’ex sindaco di Firenze e Meloni, dal canto suo, nei mesi scorsi ha già fatto sapere di non volersi dimettere in caso di bocciatura del premierato.

Probabilmente, Meloni si sta anche ricordando della mossa azzardata di Salvini di staccare la spina, anche lui guardando con fiducia ai sondaggi, al governo Conte I nel pieno dell’estate del 2019. Il segretario del Carroccio sperava in un governo tutto suo andando al voto, il parlamento ha invece trovato la quadra per un nuovo esecutivo e per mettere all’angolo lo stesso Salvini.

Il perché del riferimento ai sondaggi

In poche parole, il capo dell’esecutivo è ben consapevole del fatto che il sistema italiano non funziona come quello britannico. Qui un premier può richiamare il Paese alle urne più o meno in qualsiasi momento, al fine di avere più seggi nel nuovo parlamento o per provare a limitare i danni. Se a Roma invece si stacca la spina a un governo, Quirinale e parlamento sono chiamati a cercare ogni soluzione possibile per scongiurare il voto anticipato. Molto probabilmente quindi, Giorgia Meloni sta agitando lo spettro di nuove elezioni per serrare i ranghi all’interno del centrodestra. L’attuale inquilina di Palazzo Chigi vuol far sapere che lei al voto può anche andarci e può rischiare, mentre gli alleati no. Ed è dunque arrivato il tempo, dal suo punto di vista, per franchi tiratori e parenti serpenti di rimettersi al proprio posto.