Nel contesto dell’audizione sulla legge di bilancio, il 5 novembre la Corte dei Conti ha delineato un quadro articolato e complesso delle previsioni di spesa sanitaria per i prossimi anni, con particolare attenzione agli incrementi finanziari necessari per sostenere il sistema sanitario nazionale (SSN). Il quadro presentato mostra una crescita della spesa sanitaria, accompagnata tuttavia da sfide rilevanti nella gestione e nel raggiungimento degli obiettivi sanitari.
Crescita della spesa e stabilizzazione percentuale
Secondo il documento della Corte, il bilancio prevede un aumento graduale della spesa sanitaria, che arriverà a circa 142,9 miliardi di euro nel 2025 e supererà i 152 miliardi nel 2027. Questo incremento è pensato per stabilizzare la spesa sanitaria intorno al 6,4% del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel biennio 2026-2027, mantenendo così un livello paragonabile a quello pre-crisi del 2019, quando era pari al 6,41%. Tale stabilizzazione rappresenta una misura necessaria per mantenere un certo equilibrio, ma emerge il bisogno di strategie a lungo termine per affrontare le esigenze del sistema sanitario.
Fabbisogno nazionale e nuove risorse per interventi specifici
Parallelamente all’aumento della spesa complessiva, è stato rivisto al rialzo anche il fabbisogno nazionale standard coperto dallo Stato, che toccherà i 136,5 miliardi nel 2025, per poi salire fino a 141,1 miliardi nel 2027. Tuttavia, la quota in termini di PIL subirà una lieve flessione, passando dal 6,3% del 2024 al 5,9% nel 2027. Questa dinamica, osserva la Corte dei Conti, riflette un trend di riduzione che potrebbe richiedere una riorganizzazione delle priorità, specie in termini di allocazione delle risorse pubbliche.
I fondi stanziati includono circa 480 milioni di euro già a partire dal 2025 per iniziative mirate, una cifra che aumenterà negli anni successivi, con 2.372,5 milioni nel 2026 e 2.711 milioni nel 2027. Tra queste somme, una quota significativa è destinata al raggiungimento degli obiettivi prioritari del sistema sanitario nazionale, con un focus sull’adeguamento degli stipendi e sulle indennità di specificità, come quelle per il pronto soccorso.
Indennità e contratti: riorientare le scelte degli operatori
Una parte dei nuovi stanziamenti è destinata agli aumenti retributivi per il personale sanitario, inclusi i medici in formazione specialistica, specialmente in ambiti meno ambiti. Tuttavia, la Corte dei Conti osserva come tali misure non abbiano ancora prodotto un cambiamento sostanziale nelle scelte professionali degli operatori sanitari, indicando la necessità di un ripensamento degli incentivi. In aggiunta, si prevedono risorse per il miglioramento delle prestazioni ospedaliere e di quelle per acuti e post-acuti, con un incremento stimato del 3,7% nelle tariffe.
Sfide nel monitoraggio e nella gestione della spesa privata
Nonostante l’incremento della spesa, una parte delle risorse destinate all’acquisto di prestazioni da operatori privati risulta comunque insufficiente a coprire il fabbisogno reale. Secondo il monitoraggio condotto nel 2023, la spesa privata ha superato i limiti previsti, suggerendo che le attuali proiezioni di bilancio potrebbero non essere in grado di sostenere adeguatamente il sistema nel lungo periodo.
Bilancio e programmazione: gli aspetti in sospeso
Sebbene la manovra preveda risorse per garantire, al termine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il completamento degli investimenti in assistenza territoriale e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), mancano indicazioni su alcuni punti chiave. Tra questi figurano la programmazione delle assunzioni di personale, lo sviluppo della sanità integrativa e il rafforzamento dei sistemi di monitoraggio della spesa, elementi cruciali per una gestione efficace delle risorse a lungo termine.
Verso una riorganizzazione dei servizi
La Corte dei Conti conclude sottolineando come la progressiva riduzione delle risorse richieda una ripianificazione dei servizi garantiti, specialmente in ambito sanitario. Con la crescente necessità di mantenere alta l’efficienza e di ridefinire le priorità del servizio sanitario, diventa urgente rivedere le condizioni di lavoro e gli standard di servizio, anche alla luce delle sfide finanziarie che si profilano.