Gli Stati Generali della Sanità della Lega, tenutisi il 22 novembre all’Auditorium Gaber di Milano, hanno rappresentato un momento cruciale per la riflessione sulle sfide del sistema sanitario italiano. L’evento, introdotto da Emanuele Monti, Responsabile del Dipartimento Sanità della Lega, e chiuso dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ha visto la partecipazione di oltre 600 persone e di numerosi esponenti di primo piano del partito, oltre che ministri e rappresentanti istituzionali.
Emanuele Monti ha aperto la giornata sottolineando l’importanza di un approccio pragmatico, radicato nelle esigenze delle comunità locali. “Con 25 miliardi di euro in più rispetto al 2019, questo Governo ha dimostrato di saper trovare risorse”, ha affermato Monti, ribadendo che il percorso intrapreso dalla Lega punta ad ascoltare i territori per costruire un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) più vicino ai cittadini. Il richiamo all’eredità di Roberto Maroni, che aveva avviato una riforma innovativa della sanità lombarda, è stato il filo conduttore della giornata: un esempio da seguire per rilanciare il sistema a livello nazionale.
Salvini: “Un governo che investe come nessuno”
La chiusura di Salvini ha messo l’accento sui numeri, elemento chiave della strategia della Lega. Il vicepremier ha sottolineato che “quest’anno sarà il record storico della Repubblica italiana per investimenti in sanità e salute”. Con un budget di 136 miliardi di euro destinati al settore, Salvini ha rivendicato il primato di questo Governo rispetto ai precedenti, accusando i governi Letta e Renzi di aver tagliato gli stanziamenti.
Tuttavia, Salvini ha riconosciuto che ci sono margini di miglioramento, evidenziando l’importanza di ascoltare le richieste di medici e infermieri. Tra le priorità indicate ci sono la sicurezza nei pronto soccorsi e la necessità di rivedere il numero chiuso per i test di medicina, un tema che mira a colmare la carenza di personale sanitario in Italia.
“I risultati delle nostre politiche li vedremo tra qualche anno, ma sono convinto che sia la strada giusta”, ha dichiarato Salvini con tono ottimistico, confermando che gli investimenti cresceranno ulteriormente nel prossimo bilancio.
Dubbi sul ruolo dell’OMS
Un punto controverso del discorso di Salvini ha riguardato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). “Dobbiamo capire se gli italiani, con le loro tasse, debbano continuare a finanziare organismi che sembrano al servizio di pochi”, ha dichiarato il vicepremier. Questa presa di posizione ha sollevato interrogativi sul rapporto tra l’Italia e l’OMS, soprattutto in un contesto post-pandemico in cui le decisioni dell’organizzazione sono state oggetto di critiche.
Le dichiarazioni di Salvini aprono a un dibattito più ampio sul ruolo delle istituzioni globali nella gestione della sanità pubblica, un tema che potrebbe diventare centrale nel dibattito politico nei prossimi mesi.
Un modello nazionale ispirato dalla Lombardia
Il riferimento alla Lombardia come modello di innovazione sanitaria è stato ribadito da numerosi interventi. I presidenti di regione, come Attilio Fontana e Luca Zaia, hanno sottolineato l’importanza di un sistema sanitario efficiente e decentralizzato, capace di rispondere alle specificità territoriali. Il Libro Bianco della sanità della Lega, annunciato durante l’evento, mira a tradurre queste esperienze locali in una strategia nazionale.