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Giubileo, il caso del pellegrinaggio LGBTQ+ cancellato (e poi ripristinato)

Giubileo, il caso del pellegrinaggio LGBTQ+ cancellato (e poi ripristinato)

Perché questo articolo ti dovrebbe interessare? I media hanno parlato di un Giubileo LGBTQ+. Ci sarà davvero? Nella realtà dei fatti si tratta di un pellegrinaggio su fede e queerness, cancellato (e poi reinserito) dal calendario ufficiale dopo la diffusione della notizia

Sabato 6 settembre 2025 si terrà il pellegrinaggio giubilare organizzato dall’associazione italiana La Tenda di Gionata, che promuove l’accompagnamento delle persone LGBTQ+, dei loro familiari e degli operatori pastorali che le seguono nella Chiesa cattolica. Un appuntamento su fede e queerness, quindi, che inizialmente è stato inserito tra le centinaia di eventi programmati per il Giubileo 2025, che dovrebbe portare a Roma circa 32 milioni di persone.

L’evento rimosso

A partire da giovedì 12 dicembre, come segnala Gay.it, il pellegrinaggio è stato tuttavia rimosso dal calendario ufficiale del Giubileo 2025. Durante gli ultimi giorni, il Vaticano ha comunicato che l’inclusione dell’evento nel calendario giubilare non implicava un sostegno diretto da parte della Santa Sede né un suo coinvolgimento durante l’organizzazione. Il pellegrinaggio è stato semplicemente inserito nel calendario dopo la verifica della disponibilità delle date.

E tutto è fuorché un’intera sezione del Giubileo concentrata sul rapporto tra Chiesa e comunità LGBTQ+, come i media italiani hanno inizialmente sostenuto. Le prime notizie circolate sui social e sui giornali ma prive di riscontro sul sito ufficiale, infatti, parlavano di due giorni interamente dedicati alle persone queer per quello che è stato definito un “Giubileo LGBTQ+” e visto come una concessione da parte del papa a questo gruppo di credenti.

Eppure un Giubileo LGBTQ+ non è mai stato previsto. Ciò che realmente è stato notificato al Vaticano è appunto l’organizzazione di un’iniziativa nata da un’associazione attiva a livello nazionale – La Tenda di Gionata -, che dialoga con le istituzioni cattoliche ma che agisce in autonomia.

La decisione de La Tenda di Gionata di organizzare questo pellegrinaggio deriva dal fatto che “quando è stato indetto Giubileo, proprio come un’associazione che accompagna le persone, ci siamo detti che dovevamo andarci e abbiamo scritto alla segreteria del Giubileo tramite il sito in maniera ufficiale, raccontando chi eravamo” racconta il presidente Innocenzo Pontillo a Vita. “Il nostro è stato un gesto semplice, chiedendo una partecipazione come comunità di credenti“.

La rimozione dal calendario ufficiale è stata motivata dall’ufficio stampa del Giubileo a The Pillar in questo modo: “È stato tolto dal calendario qualche giorno fa solo perché gli organizzatori [del pellegrinaggio] non avevano ancora fornito all’organizzazione [del Giubileo] i numeri di coloro [che parteciperanno al pellegrinaggio] e informazioni dettagliate sull’evento. Queste informazioni sono necessarie per l’inclusione nel calendario generale. L’evento verrà ripristinato non appena gli organizzatori forniranno i dettagli necessari”.

Nonostante tutto ciò, il pellegrinaggio de La Tenda di Gionata si farà. E non è mai stata in dubbio la sua realizzazione, dal punto di vista dell’associazione. L’appuntamento è stato infatti reinserito nel calendario ufficiale lunedì 16 dicembre.

I precedenti

Il Giubileo 2025, che si aprirà il 24 dicembre 2024 e si concluderà il 6 gennaio 2026, rappresenta un momento chiave per la Chiesa cattolica. Durante questo periodo, milioni di fedeli visiteranno Roma per attraversare le Porte Sante delle basiliche principali e partecipare a momenti spirituali, associativi e culturali.

È indubbio il cambiamento che è avvenuto rispetto al precedente Giubileo, tenutosi nel 2000 in concomitanza con il World Pride, fortemente criticato dal Vaticano al tempo. La manifestazione queer programmata durante l’Anno Santo, infatti, fu oggetto di critiche molto dure da parte della Chiesa cattolica. Papa Giovanni Paolo II durante l’Angelus espresse “amarezza per l’affronto recato” dal World Pride “al grande Giubileo dell’anno 2000 e per l’offesa ai valori cristiani“.

Il Vaticano esercitò una pressione significativa sulle autorità locali, inclusa l’amministrazione comunale, affinché il percorso del corteo fosse modificato. Sebbene il comitato organizzatore si rifiutasse di piegarsi alle richieste, alcune modifiche furono effettivamente apportate per evitare di passare davanti a luoghi simbolicamente rilevanti per la Chiesa, come Piazza San Pietro.

Nonostante ciò, il World Pride 2000 si svolse regolarmente e attirò oltre 300 mila persone da tutto il mondo, segnando un momento di visibilità globale per la comunità LGBTQ+ italiana e non solo. Alla parata, accanto a icone della storia queer come Sylvia Rivera, c’erano alcune componenti dei movimenti LGBTQ+ cristiani d’Italia con cartelli sui quali si leggeva: “Sono cristiano e sono qui! Sono qui perché sono cristiano!“.

Eppure il Giubileo 2025 non sarà il primo evento cattolico di questa portata ad avere una rappresentanza LGBTQ+ ufficiale. La GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) tenutasi a Lisbona nel 2023 con un milione e mezzo di partecipanti è stata infatti la prima GMG con una presenza ufficiale della comunità cristiana queer. Grazie alla collaborazione con il Global Network of Rainbow Catholics è stato organizzato il Centro Arco-íris per l’accoglienza e la formazione. Si è inserito nelle iniziative del Centro anche il gesuita statunitense James Martin, conosciuto per il suo lavoro sulle comunità queer cattoliche e partecipante al Sinodo sulla sinodalità.

Nonostante Lisbona 2023 fosse il primo evento di questo tipo con una presenza riconosciuta delle associazioni cristiane queer, non è stata una GMG semplice. Infatti sono stati registrati vari episodi di violenza, come l’interruzione di una messa LGBTQ+ da parte di gruppi conservatori che hanno invaso l’assemblea cantando in latino, bandiere rubate, aggressioni verbali, lanci di pietre e persone queer costrette ad allontanarsi dalla veglia perché in pericolo.