Il questore di Milano Giuseppe Petronzi ha emesso interventi di prevenzione nei confronti di sei giovani a causa di disordini avvenuti fuori da una discoteca a Milano lo scorso 12 luglio. Tra loro, presenti anche i due rapper Rondo da Sosa e Baby Gang che hanno ricevuto un daspo.
Movida a Milano
Sei persone sono state raggiunte da interventi di prevenzione – tra cui due avvisi orali, un daspo Willy e un foglio di via – relativi a incidenti avvenuti lo scorso 12 luglio davanti alla discoteca “Old Fashion” Milano. I giovani, infatti, dopo un’accesa discussione per l’accesso negato alla discoteca, avevano prima minacciato gli addetti alla sicurezza, poi si erano scontrati fisicamente con altre persone presenti e infine avevano lanciato dei sassi contro l’ingresso del locale.
Daspo per i rapper Rondo da Sosa e Baby Gang
Secondo quanto riferito dalla polizia, alle 3.20 di quel giorno il 19enne Mattia Barbieri (noto nel panorama rap come Rondo da Sosa) si era presentato in discoteca ma gli era stato negato l’ingresso per via di disordini di cui si era reso protagonista in passato. Dopo essere stato respinto, ha chiesto l’intervento dell’amico 20enne Zaccaria Mohuibui (conosciuto come Baby Gang) anch’egli rapper e con precedenti penali e che il 10 aprile era stato tra i protagonisti degli incidenti con la polizia a San Siro.
Per Rondo da Sosa è stato emanato un daspo di due anni nel Comune di Milano, e per Baby Gang un daspo della stessa durata nella città metropolitana di Milano. La violazione comporta una sanzione penale che prevede la multa da 8mila a 20mila euro e la reclusione da 6 mesi a 2 anni.
Il sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva incontrato in passato Rondo da Sosa, ha commentato in merito alla vicenda: “Tempo fa avevo incontrato a Palazzo Marino due rapper accompagnati da don Claudio Burgio, un prete di periferia che da tanti anni cerca di salvare quanti più ragazzi possibile da vite destinate al dolore e a creare dolore. Uno dei due è stato raggiunto da un Daspo emesso dal questore di Milano: forse, quindi, il mio impegno nel cercare un confronto positivo con questo ragazzo non è bastato. Ma questo è ciò che fa un sindaco: ci prova, cerca di comprendere il malessere, non si gira dall’altra parte. Continuerò a provarci e a stare al fianco di chi crede che una possibilità vada data a tutti“.