“Vi chiediamo” di “contribuire con questi 600 euro” alla “difficoltà economica dello studio“. La richiesta shock ai collaboratori è avvenuta nello studio di architettura milanese Piuarch, uno dei gioielli del settore fondato nel 1996 da Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario, conosciuto a livello internazionale per la collaborazione con alcune delle maggiori maison di moda internazionali, tra cui Dolce&Gabbana, Gucci, Fendi e Givenchy e insignito nel 2013 del premio “Architetto Italiano dell’anno 2013”
L’audio nello studio Piuarch: “Chiedete il bonus 600 euro e datelo a noi, siamo in crisi”
La frase fa parte di un audio catturato dai collaboratori dello studio e reso pubblico l’1 di settembre 2021 dalla pagina Instagram “Riordine degli architetti” che da mesi si occupa di denunciare malefatte nel mondo del lavoro di settore.
Le parole della fondatrice Monica Tricario: “Stipendio decurtato di 600 euro”
Nell’audio di 15 minuti reso pubblico che la pagina social data 20 aprile 2020 si sente la partner dello studio Monica Tricario chiedere ai collaboratori sia iscritti all’Ordine che in regime previdenziale Inps di fare richiesta allo Stato per il bonus 600 euro delle partite Iva stabilito nella primavera 2020 dal governo conte-bis come forma di ristoro per i liberi professionisti privi di qualunque altro ammortizzatore sociale. “Vi chiediamo di accedere per tutti quelli che possono” dice Tricario facendo indirettamente anche riferimento al fatto che molti dei lavoratori non sono evidentemente assunti: “La gran parte di voi può accedervi”. “Questo significa – continua Tricario – che voi richiederete questo bonus e percepirete il vostro stipendio decurtato di 600 euro nel momento in cui lo prederete in sostanza continuando a prendere quello che prendete” e “lo studio risparmierà su tutti quelli che possono permettersi di richiederlo”.
“Uno sforzo ma siamo in crisi”
Lo definisce uno “sforzo che chiediamo a tutti quanti” una delle fondatrici di Piuarch che, solo a Milano, nel suo portfolio lavori conta opere e progetti come il Gucci Hub, l’haedquarter di Snam, uffici nel Porta Nuova district, la city finanziaria, bancaria e assicurativa del capoluogo lombardo, oltre ad aver vinto l’incarico per lo Human technopole che darà nuova vita all’ex area Expo. Uno “sforzo” da sostenere perché “in questo momento siamo in difficoltà” e “è un modo per non far sì che alcune persone vengano penalizzate dalla situazione” dice Tricario perché da “maggio in poi delle persone andranno avanti a lavorare e altre che saranno senza lavoro”.
La denuncia della pagina Instagram
“Circa 1 mese fa ci viene consegnato questo audio registrato durante una call interna in cui sentiamo 3 dei partner dello studio di architettura milanese Piuarch” ha scritto su Instangram la pagina “Riordine degli architetti” taggando anche il Presidente dell’Ordine di Milano Paolo Mazzoleni. La pagina, come detto, da mesi raccoglie testimonianze compravate da audio, immagini, documenti o mail di giovani e meno giovani architetti che denunciano le condizioni di sfruttamento sul proprio posto di lavoro. A colpire in particolare il fatto che queste accuse, circostanziate e comprovate, si abbattano non su piccoli studi di provincia ma sulle grandi firm dell’architettura milanese, simbolo della città.
L’appello al Presidente dell’Ordine Paolo Mazzoleni
“Come al solito – scrivono gli amministratori di Riordine degli Architetti – ci teniamo a ripetere che non siamo né avvocati ne specialisti di legge, ma questa pratica, che sappiamo essere stata adottata da moltissimi studi, la troviamo indecente e dovrebbe indignare tutta la cittadinanza che vede i soldi delle sue tasse andare nelle tasche di alcuni furbetti, mentre dovevano essere usati per aiutare le fasce più deboli”.
Denuncia ai sindacati
“Vergognosa – si chiude il post – è anche l’attitudine e la minaccia di sottofondo che si percepisce quando si parla di “situazione difficile” “non c’è lavoro per tutti” “non vogliamo ridurre l’organico”. Questo dimostra come le finte partite iva vengano sfruttate senza nessun potere contrattuale. Ci stiamo adoperando per far arrivare il video ai sindacati e al tribunale del lavoro di Milano, in modo che possano condurre le loro indagini”.