Purché ci si metta d’accordo (con se stessi), va bene tutto. La questione dell’ipocrisia, a destra, sinistra, centro, in politica e in tutti noi, mi fa letteralmente impazzire. Uno – credo io – può sostenere le teorie più assurde, purché sia pronto a confrontarsi con gli altri e purché sia coerente con quel che dice.
Il caso è quello di Roman Pastore. Chi è costui? Un 21enne a cui il padre – recentemente scomparso – ha lasciato un orologio Audemar Piguet. Pastore si candida alle elezioni con una foto nella quale lo porta. Il web lo scambia per un Rolex, o comunque un orologio di lusso, e inizia la bufera su Pastore. In particolare la tesi è la seguente (devo dire abbastanza singolare): se sei di sinistra non puoi portare un orologio di lusso. Ad avanzare questa critica non è la destra, o il centro, ma la sinistra stessa – che vuole così raccontare come Calenda e i calendiani siano di fatto discendenti di Berlusconi e dello stile Publitalia. Il discorso però è un po’ più complesso, e riguarda il rapporto malato della sinistra con la ricchezza, e con il rispetto dell’essere umano. Intendiamoci: la destra ha altri e ben complicati complessi di superiorità, e ce ne occuperemo.
Politica col Rolex: anche Che Guevara o Fidel Castro…
Il tema della ricchezza è fonte di grandi contraddizioni e meschinità. Oggi tutti addosso a Roman Pastore, ma quando il Rolex ce l’aveva al polso Ernesto Che Guevara, o Fidel Castro, nessuno diceva niente. Oggi tutti addosso a un 21enne, ma non si poteva toccare Bertinotti, i suoi cachemire e i tre Warhol di Mao in salotto. Oggi tutti addosso a un 21enne ma poi guardate le foto dalle vacanze di quelli che attaccano: è tutto un fiorire di alberghi extralusso e mete esotiche (quest’anno meno, perché con il Covid hanno riscoperto la Grecia e la Magna Grecia). Che poi, si facessero un po’ i cazzi loro, i moralisti nostrani, sarebbe pure meglio.
I recordman del tasso di moralisti per popolazione eletta sono chiaramente i 5 Stelle. Si è sposato Fofo Dj, in arte ex ministro di Grazia e Giustizia, all’anagrafe Bonafede. Un tempo urlavano contro la casta, e le ricchezze, e oggi si comportano allo stesso modo. A destra, che dovrebbero starsene zitti, sono tutti là a rimbrottare, quando invece dovrebbero gioire: è normale cercare di aver il più bel matrimonio del mondo. Voi non ci avete provato? E l’incoerenza la notano comunque tutti: a che pro dire altro?
La politica dai Rolex alla famiglia: quanta ipocrisia
A destra, tanto per parlare di ipocrisie, cianciano della famiglia tradizionale: poi sono tutti divorziati, o con storie complicate. Ancora una volta: chissenefrega. Facessero quel che vogliono, purché coerenti tra parole e fatti. Perché poi alla fine il problema è proprio questo, e la politica pare non volerla capire. A forza di attaccare il ragazzino perché ha il Rolex senza capire che il sogno di diventare ricchi può essere un motore professionale, a forza di attaccare i nuovi tipi di famiglie in nome della famiglia tradizionale quando la società è già andata oltre, a forza di attaccare la Casta quando il potere diventa Casta ovunque nel mondo e figurarsi in Italia, si finisce per fare un immenso e grande minestrone di odio. Se tutti facessero un po’ quello che vogliono, mettendosi l’orologio che vogliono, stando insieme alla persona che vogliono, sarebbe un po’ meglio per tutti. Un po’ di sana cultura liberale: all’interno delle regole e delle leggi, ognuno faccia quel che vuole, con i propri sogni (sogni un Rolex? Lavora per comprartelo. Sogni di pilotare un jet? Studia per fare quel lavoro, e via dicendo).
PS. A proposito di odio. Gli stessi che adesso odiano Roman per il suo orologio sono quelli che cinque minuti fa ti hanno detto che sono contro l’odio online. Io ci sono stato all’interno di una shitstorm planetaria per un articolo contro De Luca: non è una bella sensazione, ve lo assicuro.