È morto Jean-Paul Belmondo, attore francese di 88 anni. A darne notizia sono stati i suoi più stretti collaboratori. Il divo del cinema francese è sempre stato apprezzato per il suo stile scanzonato e brillante. La sua duttilità e il suo carisma gli sono valsi anche qualche appellativo: dal ‘duro con il cuore tenero‘ al ‘giovane aitante e spericolato‘.
È morto Jean-Paul Belmondo, divo del cinema francese
È morto Jean-Paul Belmondo, divo del cinema francese di 88 anni. Lo hanno comunicato i suoi più stretti collaboratori. Le cause del decesso non sono ancora state divulgate, ma nel 2001 l’attore era stato colpito da un ictus che lo aveva costretto a rimanere lontano dai riflettori per otto lunghi anni. Jean-Paul Belmondo, però, si era ripreso e dalla consegna della Palma d’oro alla carriera a Cannes, nel 2011, aveva dato il via a una nuova fase della propria vita.
Chi era Jean-Paul Belmondo, l’attore morto a 88 anni
Jean-Paul Belmondo nasce nel 1933 in Francia da genitori d’arte. La madre, francese, fa la pittrice, il padre è invece scultore e ha origini italiane. I nonni di Jean-Paul Belmondo sono infatti l’uno piemontese, l’altra siciliana, espatriati però nell’ Algeria francese di allora.
Jean-Paul Belmondo cresce in Francia, e muove i primi passi nel mondo del teatro fin da giovanissimo. Conclusi gli studi presso il Conservatorio Superiore Nazionale di Arte Drammatica, comincia il proprio apprendistato come attore di teatro, recitando in alcuni classici.
Al cinema approda invece nel ’56, con un cortometraggio che gli fa da trampolino. Prende subito parte, infatti, a lavori di rilievo di registi francesi e italiani. Da La ciociara, di De Sica, a Fino all’ultimo respiro, di Jean-Luc Godard. Così, una pellicola dopo l’altra, negli anni ’60 Jean-Paul Belmondo è già un divo del cinema francese, apprezzato dalla critica che lo ritiene di talento e di notevole intensità drammatica.
Più tardi si lancia su un filone più a portata del grande pubblico, recitando in diversi film commerciali e dedicandosi al genere poliziesco. È sui set pericolosi di tali pellicole che recita spesso senza controfigura, guadagnandosi la reputazione di attore aitante e spericolato.
Premi e riconoscimenti a Jean-Paul Belmondo
Il divo, anche noto per essere il brutto più affascinante del cinema francese, ha ricevuto importanti riconoscimenti. Il primo arriva nel 1989, ed è il César per il migliore attore, assegnatogli per il suo ruolo ne Una vita non basta, di Claude Lelouch. Nel 2011 viene invece insignito della Palma d’oro alla Carriera in occasione della 64° edizione del Festival di Cannes. Successivamente viene premiato anche a Venezia, per la Mostra internazionale d’arte cinematografica. Ottiene, in quella occasione, il Leone d’oro alla carriera.
La vita privata e la malattia
Jean-Paul Belmondo ha avuto una vita sentimentale piuttosto travagliata. È il 1952 quando convola a nozze con la ballerina Élodie Constantin. Con lei rimane una decina d’anni, durante i quali ha tre figli: Patricia (1958), deceduta nel 1994 in un incendio, Florence (1960) e Paul Alexandre (1963).
Dal divorzio fino al 1972 fa coppia con l’attrice Ursula Andress, anno in cui Jean-Paul Belmondo inizia una nuova relazione con un’altra attrice: Laura Antonelli. Ma non dura molto. Nel 2002 infatti si sposa a Parigi con Natty Tardivel, con la quale conviveva già da 13 anni, e dalla quale si separa sei anni dopo. Con Natty Tardivel Jean-Paul Belmondo ha la sua quarta figlia, Stella (2003).
Il divo francese nel 2001 viene colpito da un’ischemia cerebrale che lo costringe a stare lontano dai riflettori fino al 2008, quando, ripresosi, torna come protagonista del remake francese di Umberto D. di De Sica.