Dior, Balenciaga, Valentino, Gucci. Sono alcune delle maison di moda che negli ultimi mesi hanno sperimentato nel campo dei videogiochi. Più precisamente, in quello dei mini-videogiochi da scaricare all’interno di WeChat, una delle app più famose del mercato cinese.
Il fenomeno WeChat e la pubblicità fatta con i giochi
Andiamo per grandi: WeChat non è solo la versione cinese di Whatsapp. È qualcosa di più, una “super app”, come viene chiamata, con cui gli utenti possono fare di tutto. Mandare messaggi, certo, ma anche pagare al supermercato, prenotare un ristorante e comprare biglietti per un concerto. Creata dal gigante tecnologico Tencent nel 2011, oggi WeChat ha più di un miliardo di utenti e offre più di un milione di “mini-servizi”, delle app dentro l’app con cui fare diverse cose.
Un ecosistema a parte, insomma. All’interno del quale è fiorito un notevole business pubblicitario, che non è fatto di banali banner e messaggi ma di contenuti digitali sofisticati. Come dei piccoli videogame che i brand producono ad hoc per arrivare agli utenti, direttamente dentro WeChat.
Moda, videogames e prodotti digitali
Dominare la conversazione su WeChat è essenziale anche perché l’app è un importante asset per lo shopping nel paese asiatico. Esperti di marketing e moda analizzano i trend di ricerca nella super app per misurare il loro successo. E non è un caso che quest’anno Gucci abbia dominato molte delle ricerche, non solo grazie alle sue collezioni.
Tra i videogiochi prodotti da Gucci, ce ne sono di retrò, un po’ pixelati e vecchio stile, tutti semplici da usare. Ad esempio, un ping pong in cui a ogni partita viene assegnato uno sfondo diverso e sempre più assurdo. Il brand non è l’unico a produrli, ovviamente: quest’anno Burberry ha presentato B Bounce (giocabile online qui), in cui un omino griffato deve salire di salto in salto, fino alla Luna.
Secondo molti, siamo solo all’inizio di uno shift molto profondo che va dall’abbigliamento tradizionale a una sua concezione diversa, liquida e virtuale allo stesso tempo. Inevitabilmente, poi, questi mini-giochi si stanno intersecando con il boom della moda digitale, su cui la stessa Gucci sta investendo con successo.
Il gaming e la moda: un nuovo business
Basti pensare che un terzo delle entrate di Tencent, proprietaria di WeChat, viene proprio dal gaming online. È quindi la stessa app a spingere verso questo settore, spingendo le case di moda a una trasformazione radicale. Da simboli di artigianato e di ricerca dei materiali, questi brand puntano a diventare icone di stile, privilegio, status. Tutte cose che vengono sfoggiate nella vita reale, come sempre, ma anche online.
È sempre Gucci ad aver presentato proprio quest’anno il primo paio di sneakers digitali, le Virtual 25, che costano 12 dollari ed esistono solo online. Un prodotto che è stato realizzato in collaborazione con WANNA, agenzia specializzata in realtà aumentata: altri ne seguiranno.
Giochi, scarpe virtuali, app da scaricare: la moda sta cambiando e lo sta facendo velocemente. Per capire quanto, bisogna guardare a oriente, dentro l’app-mondo che è WeChat.