Beppe Grillo non c’è più – fa notare qualcuno. Ma il senatore di Rignano sull’Arno non risparmia critiche nemmeno agli attuali leader dei Cinque Stelle. A partire da Giuseppe Conte, da lui stesso affondato qualche mese fa a Palazzo Chigi. “È bellissimo – dice Renzi – perché parlare di questioni internazionali con Toninelli e non con Conte è una soddisfazione. Dice di essere stanco? Ci credo, provate voi a stare tutti i giorni con la Taverna”. Risate.
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Politica estera, la risposta di Matteo Renzi sulla questione Arabia Saudita
Chiusura di serata con l’affaire Arabia Saudita. “Su questo ci dobbiamo chiarire – è stata la sua replica – perché fino a che per il parlamentare c’è la possibilità anche di fare altro rispetto al lavoro in aula non posso essere criticato in questo senso. Non va bene? Si cambi la legge, discutiamone, ma fino a quando mi è permesso di fare il conferenziere non sto compiendo nulla di illegale o illecito” è stata la sua “difesa”. Sul ruolo dell’Arabia Saudita nel mondo? “Sono pronto a discuterne – dice Renzi – ma è certo è che la politica estera sta cambiando a grande velocità: la Nato è morta e non lo sa, perché l’America è tornata al pensiero dell’American First con la vicenda Afghanistan”. E quindi? Più Europa. “Serve un esercito europeo”. La Cina? “Centrale nello scacchiere contro il terrorismo” ma non certo “un modello di democrazia”.È in questo scacchiere che, secondo Renzi, bisogna guardare anche al mondo arabo che “non ha un modello perfetto, tutt’altro, ma che però sta cambiando”. “Certo – chiude – non penso si possa mettere insieme il Rinascimento fiorentino con quello saudita, ma il futuro che ci aspetta è una ripartenza dei territori dopo la crisi sanitaria del Covid. É questo ciò che volevo dire con quella espressione tanto criticata”.