Nel corso della registrazione del programma “The True Show” condotto da Fabio Massa e Barbara Ciabò in onda venerdì 17 settembre dalle 19:20 su Telelombardia, va in scena il “tutti contro le piste ciclabili”. Dal candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo passando da Mauro Festa del Partito Gay fino ad arrivare ai socialisti è pioggia di dichiarazioni contrarie alla costruzione “eccessiva” e “poco ragionata” di piste ciclabili in città.
Luca Bernardo (centrodestra): “Alcune piste ciclabili andranno cancellate”
Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo, che punta a sfidare Beppe Sala al ballottaggio, rimarca la necessità di ripensarne l’edificazione. “Alcune di quelle esistenti andranno cancellate – ha commentato – e a mio avviso serve un nuovo progetto per Milano ciclabile. Certo è che non si possono immaginare piste ciclabili che non pensino anche alla sicurezza delle persone”. A proposito invece dei danni apportati, da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, alla pista ciclabile di corso Buenos Aires il pediatra ha voluto prendere le distanze. “Le martellate? Io sono sintesi dei partiti di destra però alcune cose non le faccio – ha replicato – perchè mi piace che ci sia un dialogo nel rispetto delle idee diverse”
Mauro Festa (Partito Gay): “Le piste ciclabili di Milano? Disegnate da Stephen King”
Sul tema ciclabili ha voluto esprimersi anche Mauro Festa, candidato alla carica di sindaco dal Partito Gay. “Ciclabili di Milano? Credo siano state disegnate da Stephen King – ha commentato – perchè non si capisce l’approccio che è stato usato per realizzarle se non quello di marketing per dire che “è stato fatto””.
Giorgio Goggi (Socialisti di Milano): “Piste ciclabili vanno fatte nelle aree pedonali, non nelle grandi arterie”
A scagliarsi contro le ciclabili di Milano, in ultima istanza, ci ha pensato anche il socialista Giorgio Goggi criticandone in primo luogo quella che è la “ratio urbanistica”. “Le piste ciclabili di Milano? Mi sembrano realizzate da chi non ha mai visto un manuale di tecnica del traffico – ha commentato il candidato dei Socialisti di Milano – perché dovrebbero essere fatte prevalentemente nelle aree pedonali, nelle zone 30 o nei quartieri residenziali. Impegnare le grandi arterie di comunicazione per fare queste opere è invece più rischioso, e quando questo accade deve essere garantita la sicurezza di chi le percorre. Quanto è stato fatto a Milano non assomiglia minimamente a ciò che è stato fatto nelle altre grandi città“.