In totale 122 miliardi e 59,8 milioni di euro. Ecco l’asticella del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) – la spesa nazionale in sanità – fissata per l’anno 2021. Leggero calo rispetto al 2020 (123,4 mld) ma con livelli nettamente superiori al triennio precedente 2017-2019 attestatosi su una media di 113 miliardi. L’impennata del primo anno pandemico, sia in termini assoluti che rispetto al Prodotto interno lordo in calo (7,5%), si assesta sul 7,3% del Pil nel 2021 e, secondo i Documenti di Economia e Finanza del Mef al 6,7%, è destinata a rientrare nel 2022 al 6,6%, nel 2023 fino al 6,3% nel 2024. Cifre tuttavia al netto degli investimenti previsti in sanità dai fondi del Recovery Fund, circa 20 miliardi di euro.
Spesa sanitaria 2021, l’intesa Stato-Regioni
Nel dettaglio: il 4 agosto 2021 la Conferenza Stato-regioni ha sancito il riparto del FSN 2021 con un documento di 51 pagine che dettaglia voce per voce le risorse. Il fabbisogno sanitario standard, determinato dalla Legge di Bilancio, è pari a 121,3 miliardi di euro. A cui però sono state aggiunte delle voci figlie delle varie misure – emergenziali e non prese nel corso del 2021 – che portano il monte complessivo a superare quota 122 miliardi: 100 milioni per l’indennità di tutela per il malato e promozione della salute da riconoscere al personale sanitario e Oss; 100 milioni per prestazioni aggiuntive ai dipendenti impegnati nella campagna vaccinale; 20 milioni per la rivalutazione del fabbisogno di prestazioni erogate in mobilità dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs); 345 milioni per coinvolgere ulteriori professionisti sanitari nella campagna vaccinale; 51,6 milioni per i Covid Hotel; 8 milioni per finanziare l’indennità da corrispondere ai lavoratori in somministrazione nel comparto sanità; 5 milioni per riabilitazione termale; 28,8 milioni per esenzioni ticket a pazienti Covid19; 28 milioni per il potenziamento dei servizi territoriali ed ospedalieri di Neuropsichiatria infantile ed adolescenziale; 3,4 milioni per il reclutamento medici e tecnici Servizio di prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro (Spisal).
Farmaci innovativi, fondi per 664 milioni
Dentro la cifra sono compresi anche 500 milioni sull’assistenza territoriale, 554 milioni per finanziare l’abolizione della quota di partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per i pazienti non esenti e 33,7 milioni per gli accertamenti diagnostici neonatali. Tra le principali novità 664 milioni di euro complessivi da destinare al Fondo per il concorso al rimborso di spesa alle Regioni per l’acquisto farmaci innovativi (164 milioni) e demi medicinali oncologici innovativi (500 milioni).
Il finanziamento indistinto: 116 miliardi, prima la Lombardia
La spesa per il “finanziamento indistinto” ammonta 116,2 miliardi, quantificati sottraendo alla spesa standard 2,2 miliardi di obietivi di piano e quote vincolate per Regioni e Province autonome, 390 milioni come accantonamenti per meccanismi sanzionatori e premiali, 1,7 miliardi per interventi adottati in relazione all’emergenza Covid (ripartiti in altra sede) e 722 milioni per spese destinate ad altri enti.
La ripartizione fra le Regioni prevede che 98 miliardi siano distribuiti secondo i “costi standard” e i restanti 17 in base alla popolazione residente. La “classifica” vede: Lombardia (19,5 mld), Lazio (11,1), Campania (10,8), Veneto (9,5) e Sicilia (9,3) mentre chiudono Molise e Val D’Aosta rispettivamente con 592 e 296 milioni di euro.
Tra le voci del finanziamento indistinto che vengono sottolineate dall’Intesa Stato-Regioni e successivo dossier pubblicato dalla Camera dei Deputati a settembre, rientrano anche: 50 milioni per la cura delle dipendenze da gioco d’azzardo; 69 milioni per rinnovo convenzioni con il Ssn; 200 milioni per regolarizzazione lavoratori extracomunitari; 186 milioni per rimborso alle Regioni nell’acquisto di vaccini nell’ambito del Nuovo Piano Vaccini, con stanziamento variabile in funzione delle coperture vaccinali raggiunte e monitorate dal Comitato Lea (Livelli essenziali di assistenza); 150 milioni alla Regioni per stabilizzazione del personale; 25 milioni di trasferimenti all’Inail; 54 milioni per fondi contrattuali della dirigenza medica; 554 milioni per coprire il minor gettito derivante dall’abolizione del superticket; 25 milioni su sperimentazioni per le strutture di sanità; 100 milioni come indennità “tutela del malato” da riconoscere ai dipendenti del Ssn.
Le Regioni
La quota eccedente ai 116 miliardi di finanziamento indistinto è costituita da 2,2 miliardi vincolati per regioni ripartiti l’Intesa del 4 agosto in base agli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale per l’anno 2021. Fra cui 60 mln per il rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale; 40 mln per interventi di rafforzamento del Piano nazionale Antimicrobico; 40 milioni di indennità per abbattimento animali; 68 milioni per borse di studio ai medici di medicina generale; 172 milioni per la medicina penitenziaria a cui aggiungere 53 milioni per il superamento degli Ospedali psichiatrico-giudiziari; 60 mln per il potenziamento Servizio sanitario regionale della Calabria; 50 mln per la remunerazione aggiuntiva delle farmacie per il rimborso erogazione farmaci contro le malattie infettive emergenti e altre voci minori. Altri 1,7 miliardi per Regioni e Province autonome per interventi normativi adottati in relazione all’emergenza sanitaria; 772,5 mln vincolati per altri enti, per i due terzi (433 milioni) destinati alla formazione dei medici specialisti e infine 390 milioni di accantonamenti come previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.