Oggi ho letto l’intervista al Corriere della Sera della procuratrice di Verona Angela Barbaglio, titolare del fascicolo per cessione di stupefacenti a carico di Luca Morisi, che risulta indagato. Riassumiamola: “Ho l’assoluta certezza che nulla è stato detto da noi e posso assicurare che nulla è stato detto dai carabinieri”. E ancora: “Si tratta di una storia banale che risale alla scorsa estate. La perquisizione è avvenuta a metà agosto, che motivo avremmo avuto di far uscire adesso la notizia?”.
Uno legge un’intervista così e trasecola. Chiariamoci: qui non c’entra l’indagato Morisi e i suoi vizietti. Non ci interessa se c’erano festini, e tutto il resto. Quella è roba che attiene altri commenti e altri dibattiti, tutti legittimi. C’è un essere umano, italiano, cittadino italiano soggetto alla legge italiana, che per legge impone ci sia il segreto fino alla chiusura indagini. Le indagini sono chiuse? Pare di no. Quindi il segreto sussiste. Invece, casualmente, salta fuori di questa perquisizione con tanto di dettagli (l’età dei fermati, la quantità di droga e tanti altri dettagli pruriginosi che terranno banco sulla stampa nazionale a lungo).
Luca Morisi, Angela Barbaglio non ha detto nulla. Allora chi avrà cantato?
Ma la procuratrice si dice assolutamente certa che lei no, non ha detto nulla. E che nulla è stato detto dai carabinieri. E allora, di grazia, chi avrà cantato? Non vi illudete: Morisi si dimette da spin doctor di Salvini perché sapeva che stava per uscire qualcosa, o pensate davvero che noi abbiamo l’anello al naso? Due violazioni, dunque. Primo: la notizia esce e comincia a circolare. Secondo: Morisi lo sa e cerca di parare il colpo. Terzo, ci aggiungo io: la procuratrice ci prende in giro e fa un reato alla nostra intelligenza.
Sulla seconda dichiarazione, ovvero “che senso avrebbe avuto” far uscire ora la notizia di un banalissimo controllo per cessione di droga da parte di Luca Morisi, l’uomo più vicino a Salvini responsabile della Bestia che contro la droga si è sempre scagliata anche al di là del rispetto delle persone, a soli cinque giorni dal voto alle amministrative che costituirà una mazzata per Salvini stesso. Niente, frase tronca: farebbe ridere già così se non fosse che mi fa incazzare di brutto.