Coraggio è una parola che in questo periodo di pandemia è calzante, anche per la nostra azienda. A2A infatti, anche nei mesi più bui del Covid, è riuscita a garantire ai cittadini servizi essenziali dimostrando straordinario coraggio. Ma dobbiamo guardare avanti e alle sfide che abbiamo di fronte: cambiamento climatico in primis, ma anche mobilità elettrica e aumento dell’energia rinnovabile. Noi di A2A, su questo fronte, abbiamo stanziato risorse ingenti.
“Investire sulle reti elettriche essenziale per il futuro di Milano”
Credo che, in qualunque nuova idea di urbanizzazione, l’idea di “portare il gas” sia esclusa. Se però vogliamo cogliere gli obiettivi di elettrificazione che ci siamo dati, che sono arrivare al 50% dell’energia primaria prodotta con energia elettrica al 2050, serve muoversi. Oggi siamo intorno al 20%: troppo poco. Certo, rifare le reti elettriche richiede un investimento a Milano di un miliardo e mezzo di euro e il lavoro è enorme. Fare otto nuove cabine primarie, che ci serviranno a raddoppiare la potenza elettrica abilitando la città ai consumi elettrici, è uno sforzo importante. Ma per farlo occorre realizzare otto cabine primarie, appunto, che porterebbero via a Milano lo spazio di tre campi da calcio. Immaginate cosa può voler dire 900 sottostazioni secondarie, 1600 chilometri di nuove linee. La cosa incredibile, quando penso a questo, è che non esiste un dibattito sull’argomento. I cittadini, quando si costruisce una metropolitana, sanno che ci sono questi lavori da fare, che ci sarà il cantiere e accettano i disturbi per molti anni. Nessun cittadino, però, sa che dobbiamo intervenire per rifare 1600 chilometri di cavi in città e che, per realizzare le sottostazioni, serviranno spazi importanti. Si tratta di un’opera e straordinaria certo, sotterranea da tutti i punti di vista, ma che sarà essenziale per posizionare Milano città guida nell’innovazione.
“Milano mobiliti fondi e ingegneri: servono lavori straordinari”
In questo lavoro molto sfidante partiamo da una situazione difficile. Il famoso slogan degli anni ‘80/90 il metano ti darà una mano ha consentito effettivamente di migliorare l’inquinamento delle nostre città ma al contempo ha generato un enorme investimento nelle reti a metano che ad oggi, in tema di decarbonizzazione, purtroppo non ci aiuta. Ancora una volta serve far muovere i nostri ingegneri, i nostri operai e stanziare enormi risorse per aprire la città a questo millennio di trasformazione.