È Viola Ardone con il romanzo Il treno dei bambini (Einaudi), la vincitrice della quarta edizione del Premio Wondy di letteratura resiliente, annunciata ieri sera al Teatro Manzoni di Milano nel corso della tradizionale serata di festa tra parole e musica che accompagna la premiazione, presentata da Paolo Kessisoglu, con la partecipazione di numerosi ospiti illustri, tra i quali il Maestro Ramin Bahrami, Luca Lo Presti, Cristina Parodi, Maria Sole Tognazzi, Andrea Zorzi, gli attori Ambra Angiolini, Euridice Axen, Claudio Bisio, Alessio Boni, Cristiana Capotondi e Chiara Francini.
Anna Giurickovic Dato con il libro Il grande me (Fazi) è invece la vincitrice decretata dalla giuria popolare.
Presieduta da Umberto Ambrosoli e composta da Caterina Bonvicini, Luca Dini, Chiara Fenoglio, Alessia Gazzola, Loredana Lipperini, Emanuele Nenna, Andrea Pomella, Alessandro Robecchi e Gianni Turchetta, la giuria tecnica così si è espressa nella motivazione: Il treno dei bambini di Viola Ardone è un romanzo che unisce una narrazione serrata e coinvolgente a uno stile carico di intensità e insieme di misura, che sa commuovere, ma anche evitare ogni facile patetismo. Basato su una vicenda vera, la reinventa in profondità, grazie anzitutto alla scelta di costruire un narratore protagonista, che racconta al presente: una scelta tecnica non facile, che Ardone persegue con naturalezza, realizzando un’efficace miscela di italiano colloquiale e dialetto napoletano. Il napoletano penetra in ogni angolo del discorso narrativo, e fa tutt’uno con la rappresentazione di una Napoli durissima e umanissima, chiave di volta di un sofferto processo identitario. […].
Le altre opere finaliste erano: La metà del cielo di Angelo Ferracuti (Mondadori), Le isole di Norman di Veronica Galletta (Italo Svevo), Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli (Mondadori) e Le cose da salvare di Ilaria Rossetti (Neri Pozza).
“Ho accettato molto volentieri di presiedere la giuria tecnica per questa edizione del Premio Wondy” – dichiara Umberto Ambrosoli, Presidente di Banca Aletti e della Fondazione BPM – “Ho incontrato autori mirabili e letto opere interessanti e coinvolgenti. La capacità di resilienza, che è il tema centrale e ricorrente del Premio, è una dote che può aiutare ciascuno di noi ad affrontare nel miglior modo gli accadimenti che la vita ci pone di fronte. Il nostro Gruppo ha deciso di sostenere il Premio per il secondo anno consecutivo proprio poiché crede nel valore della resilienza e nelle opportunità che da essa scaturiscono”.
Al vincitore va un premio di 5000 euro e un’opera su tela dell’artista Luca Tridente, le cui opere assegnate nelle prime due edizioni del Premio Wondy sono state entrambe inserite nel Catalogo dell’arte moderna (Editoriale Giorgio Mondadori), considerato un punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Un premio di 2000 euro è invece assegnato al vincitore della giuria popolare.
Il Premio Wondy di letteratura resiliente è il riconoscimento letterario nato nel 2018 in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso (1974-2016), conosciuta con il soprannome Wondy e autrice del volume Wondy – ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro (Rizzoli, 2014), nel quale ha raccontato con ironia e coraggio il suo modo di affrontare la malattia. Assegnato annualmente e riservato a libri che attraverso la prosa letteraria esprimano con particolare forza il concetto di resilienza, il Premio è promosso e organizzato dall’associazione “Wondy Sono Io”, creata dal marito di Francesca, Alessandro Milan, insieme a un gruppo di amici, con l’obiettivo di proseguire la grande eredità umana
e intellettuale della moglie, sensibilizzando sulla capacità di far fronte possibilmente con il sorriso agli ostacoli della vita e trasformare le difficoltà in opportunità.
Tutte le informazioni sul sito https://wondysonoio.org/