Dolce & Gabbana ha venduto degli abiti che non esistono per sei milioni di dollari. Secondo il brand milanese si tratta del “più complesso NFT di moda mai creato finora”. Si chiama “Collezione Genesi” ed è stata venduta per un totale di 1.885.719 Ether, o poco meno di sei milioni di dollari.
Continua l’avanzata degli NFT. Anche nella moda
Con la sigla NFT si indica un Non-Fungible Token, un contratto basato sulla blockchain con cui si collega una data opera a un utente proprietario. Insomma, in questo modo chiunque può guardare l’immagine in questione ma solo una persona la possiede veramente. Bolla o non bolla, il settore è in crescita continua da inizio anno e non accenna a calare.
Gli NFT sono nati nel mondo dell’arte ma presto hanno invaso anche il music business, con Achille Lauro che è senza dubbio tra i più entusiasti nel nostro Paese. Lo sbarco nel mondo della moda era inevitabile, anche perché la digitalizzazione del settore è in corso da tempo. Grandi marchi come Gucci vendono da tempo vestiti digitali pensati per videogiochi di grande successo. Il passo verso gli NFT era dunque piuttosto breve: e ci siamo già.
Come cambierà il mondo della moda?
Tra gli acquirenti della Collezione, nomi quali Pranksy e Seedphrase, nickname dietro al quale si nascondono due collezionisti di NFT molto attivi nel settore. I quali sembrano aver fatto un affare, così come l’ha fatto D&G: le criptovalute infatti subiscono fortissime fluttazioni di valore e nei pochi giorni dalla messa in vendita dei crypto-vestiti, il valore di Ethereum è salito del 10%, rendendo questi NFT ancora più preziosi.
Quanto alla moda, è probabile che quello di Dolce & Gabbana sia solo il primissimo passo per l’intero settore. Del resto, la crypto-arte insegue l’unicità e il lusso, la scarsità. E cosa c’è di più “scarso” di un prodotto esclusivo prodotto da una maison rinomata e messo in vendita per pochissimi fortunati?
Quanto ai prezzi stellari, l’alta moda e il mondo dell’arte sono di certo abituati a cifre astronomiche. Per questo potrebbero essere perfetti per il nuovo mondo degli NFT, dove dietro a criptovalute dai nomi più bizzarri si nascondono veri e propri patrimoni. Soldi spesi per opere d’arte discutibili e, da oggi, anche per vestiti assurdi che nemmeno esistono.
Dall’Arabia alla blockchain: com’è nata la Collezione
L’idea, racconta il New York Times, è nata lo scorso aprile grazie a Shashi Meno. Meno ha una duplice carica che l’ha resa perfetta per il progetto: è editrice di Vogue Arabia e la fondatrice di UNXD, un sito specializzato nella vendita di NFT. Il risultato? “Genesi”, una collezione che comprende vestiti tradizionali con delle iterazioni tutte digitali. Tra quest’ultime, “The Impossible Tiara”, una coroncina creata con “gemme che non si possono trovare sulla Terra. Ma nel mondo digitale, tutto è possibile. E costa pure tanto.