Pillola Covid Molnupiravir: l’azienda farmaceutica Merck & Co ha annunciato di aver fatto domanda all’Fda americana per ricevere l’autorizzazione a utilizzare il nuovo farmaco antivirale Molnupiravir. Si tratta della prima pillola contro il Covid-19.
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Pillola Covid Molnupiravir: cosa contiene
Il prodotto è allo studio clinico di fase 3 battezzato “MOVe-OUT” su 775 pazienti in 170 centri internazionali e i risultati sono notevoli: ha mostrato di ridurre del 50% il rischio di ospedalizzazione e morte in pazienti adulti non vaccinati affetti da Covid-19 lieve o moderato e tuttavia a rischio di sviluppare una malattia grave per qualche fattore di rischio (obesità, anzianità, diabete o malattie cardiovascolari fra gli altri).
La cosiddetta “pillola Merck” potrebbe essere il primo antivirale da prendere per bocca contro il Covid-19. Il colosso Merck (MSD) chiederà agli Stati Uniti l’autorizzazione a procedere “il prima possibile
Il medicinale non stimola la produzione della proteina Spike al fine di scatenare la risposta anticorpale ma interviene sulla polimerasi virale, un enzima che il coronavirus sfrutta per replicarsi nell’ospite. Fa dunque impazzire il meccanismo di replicazione, introducendo errori nel codice genetico del virus la cui moltiplicazione finisce dunque su un binario morto. Di fatto, il sistema immunitario non viene significativamente sollecitato.
La pillola andrebbe presa per cinque giorni, quattro compresse al giorno, senza recarsi in ospedale o dal medico ma stando a casa propria.
Effetti collaterali della nuova pillola
Al momento il farmaco sembra sicuro, con eventi paragonabili fra i due gruppi coinvolti nello studio, cioè chi ha assunto molnupiravir e chi una pillola senza principio attivo. Un evento avverso, o un esito negativo, si è verificato nel 35% di chi ha ricevuto il nuovo farmaco e nel 40% di chi ha avuto il placebo. Solo l’1,3% dei soggetti trattati con Molnupiravir ha interrotto il farmaco a causa di un evento avverso, rispetto al 3,4% che ha interrotto il placebo. Al momento i vaccini sembrano in ogni caso la soluzione migliore, da continuare a seguire: non solo perché abbattono ospedalizzazione e morte del 90% ma anche perché costano meno, si possono somministrare in qualsiasi momento (al netto di fattori individuali) e disponiamo ormai di una mole di dati notevole sul loro conto. Occorrono comunque dati più completi sugli effetti collaterali e sui dosaggi per popolazioni differenti.
“Dalla analisi dei dati revisionati in Interim Analysis 4, è emersa una chiara validità del farmaco di studio nel ridurre i casi di ospedalizzazione e/o morte del circa 50%”. Lo scrive su Facebook il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.
Pillola Covid Molnupiravir: prezzo, farmacia
La pillola Molnupiravir costerà circa 700 dollari a ciclo, quindi per 10 pillole, anche se dovrebbe essere prodotto in licenza volontaria non esclusiva con produttori consolidati di farmaci generici per accelerarne la disponibilità in più di 100 Paesi a basso o medio reddito, dove dunque il prezzo dovrebbe essere rimodulato. Il governo statunitense ha già acquistato 1.7 milioni di trattamenti impegnando 1.2 miliardi di dollari.
Sarebbero poi già stati sottoscritti degli accordi di licenza volontaria e non esclusiva con produttori di farmaci generici, in modo tale da poter dare una accelerata alla disponibilità della pasticca in oltre 100 Paesi del mondo a basso o medio reddito