Alla faccia del parametro zero e della crisi post Covid-19! Per ingaggiare Paul Pogba servono almeno 200 milioni di euro. Eh si, avete letto bene: 200 milioni, perché il Polpo è in scadenza a giugno con il Manchester United ma chiede uno stipendio a dir poco faraonico. Per la precisione 25 milioni di euro netti a stagione per i prossimi quattro anni, ovvero 100 milioni netti complessivi che per una società diventano 200 al netto delle tasse. D’altronde da svincolato di lusso non potrebbe essere altrimenti.
Per Paul Pogba stipendio che solo 2-3 società al mondo possono permettersi
Un film già visto nel rutilante mondo del calciomercato. Ecco perché solamente 2-3 società al mondo possono permettersi il fuoriclasse francese, assistito da Mino Raiola che chiede – ca va sans dire – pure una lauta commissione in doppia cifra per la sua intermediazione. Insomma, roba da PSG e Real Madrid. Non a caso le uniche che hanno mosso passi concreti nelle ultime settimane per arrivare all’ex centrocampista della Juventus. Difficile se non improbabile – nonostante le reiterate voci degli ultimi giorni per vendere qualche copia in più – rivederlo in Italia. Nessuna società nostrana può permettersi una operazione del genere e così onerosa. E allora il ritorno alla Vecchia Signora è da rubricare alla voce suggestione. A meno di un maxi sconto (almeno il 50% degli emolumenti…) da parte di Pogba.
Addio Juve e addio Italia
Più concreto il nome di un altro calciatore dei Red Devils (l’olandese Donny Van de Beek) come rinforzo per la squadra di Max Allegri. Non il francese per il quale il Manchester United non intende mollare la presa e punta a convincerlo a rinnovare fino al 2026. Sul tavolo uno stipendio da 20 milioni netti all’anno, un passo avanti rispetto ai 17,5 milioni che attualmente percepisce il numero 6 della nazionale transalpina fresca di trionfo in Nations League. Servirà un maxi investimento per accaparrarselo.
Alla faccia del calcio che piange miseria
L’ennesima incongruenza del calcio mondiale, che piange miseria post pandemia Covid-19, ma intanto continua incessantemente a dilapidare patrimoni. Con i protagonisti principali del movimento che non accennano a ridimensionare le proprie pretese economiche. Anzi, le richieste sono addirittura aumentate. E badate bene Pogba è in buona compagnia (Dybala, Brozovic, Insigne, Mbappè ecc) con presidenti e direttori sportivi che non lesinano spese per aggiudicarsi top player e campioni. L’importante è non far finta di scandalizzarsi e stupirsi se poi i bilanci dei club sono in profondo rosso. Perché alla fine vincere (è avere i migliori calciatori per farlo) è l’unica cosa che conta. Scommettiamo che alla fine qualcuno accontenterà il Polpo Paul e il suo agente Mino Raiola? Dubbi ne abbiamo pochi. Resta solo da capire se saranno gli sceicchi del PSG o i dollari della proprietà americana del Manchester United, senza trascurare quel Florentino Perez pronto a ricostruire un grande Real Madrid Made in France visto che dopo Camavinga ha nel mirino Mbappè (offerto un contratto di 6 anni da 30 milioni netti all’anno che con i bonus possono aumentare fino a 40 milioni a stagione) e appunto Pogba.