Il Coraggio è uscire dal perimetro della nostra società in termini di progettualità. Mi spiego meglio. Fnm, una società di partecipazione finanziaria che detiene il 50% di Trenord, possiede la rete del quadrante nord Milano della rete ferroviaria ed è conosciuta indirettamente sul tema della mobilità. Abbiamo deciso in questi anni, soprattutto nell’ultimo anno di Covid, di allargare il nostro progetto al fine di un arricchimento sociale e di natura industriale. Il 2 luglio abbiamo presentato, a questo proposito, una delle più grandi proposte di rigenerazione urbana d’Europa. Si chiama “Fili” e prevede sei progetti integrati tra di loro su un’area di settantadue chilometri che parte dalla stazione di Cadorna all’aeroporto di Malpensa. Con questo viaggio ideale si progetterà una foresta di settantadue chilometri che seguirà il percorso ferroviario: da Malpensa fino a Cadorna, passando per Busto Arsizio,Saronno, Bovisa. Ci sarà un impatto visivo totalmente nuovo, con la piantumazione di ben ottocento mila alberi in un’area particolarmente urbanizzata in collaborazione con tutte le comunità locali. Sono già 24 le amministrazioni coinvolte.
“Da Fnm tanti progetti per la Milano del futuro”
Gli altri cinque progetti sono, come dicevo prima, le quattro stazioni che sono già in stato di progettazione o di studio di fattibilità. Cadorna diventerà una fabbrica dell’ossigeno, una stazione ferroviaria che inverte il segno della CO2. Pulire l’aria di Milano attraverso la stazione di Cadorna è la scommessa di un progetto che abbiamo chiamato proprio Due Factory. Il tutto mentre a Bovisa siamo all’interno del progetto Reinventing City mentre a Saronno siamo impegnati in più di quarantamila metri quadrati di recupero delle aree dismesse. E poi c’è Busto Arsizio, con altre quarantamila metri di stazione ferroviaria. Questo è ciò che fa una società di trasporti: cercare di andare oltre il nostro core business.