Era solo questione di tempo, secondo molti. Da anni Boston Dynamics, azienda statunitense, produce robot militari dalle varie forme. Quelli in grado di saltare e fare capriole. E quelli a forma di cane.
La mossa della Ghost Robotics
Meraviglie della tecnica che a molti facevano venire in mente film distopici e scenari poco piacevoli, ma Boston Dynamics rassicurava sempre tutti. Non servono alla guerra, servono ad altro.
Ebbene, c’ha pensato un’altra azienda, la Ghost Robotics, a mettere le cose in chiaro. E confermare che sì, l’applicazione bellica di questi robot è e sarà inevitabile. La Ghost, azienda che opera nel settore militare americano, lo ha fatto condividendo su Twitter la foto di un suo cane-robot dotato di mitra.
Dalla Boston Dynamics ai robot militari
A differenza di ogni altro esperimento simile, Spur, questo il nome del robot, sembra essere nato con l’intento di uccidere. Si tratta di una nuova fase nel rapporto tra robotica ed esercito, un segnale a dir poco preoccupante. Per anni, infatti, la citata Boston Dynamics ha strabiliato il mondo con i suoi robot cercando di farci dimenticare i suoi legami con l’industria bellica.
Queste clip, in cui i robot saltano e si muovono atleticamente, sono diventate virali nel corso degli anni, suscitando stupore e preoccupazione. “Ma sono solo loro robot” diceva qualcuno. Al massimo torneranno utili nelle fabbriche. Ecco, no. È bastato che un’azienda terza prendesse spunto dal modello di Spot – il cane della Boston Dynamics – e lo rendesse armato per dare tutt’altra luce a questi sviluppi tecnologici.
Ci aveva già pensato il collettivo MSCHF, noto per progetti divertenti e siti bizzarri, montò un fucile da paintball su un esemplare di Spot, lo scorso febbraio. Il progetto, chiamato “Spot’s Rampage” permetteva a chiunque di sparare (via internet) una pallottola di vernice contro un’installazione artistica. All’epoca la Boston Dynamics prese le distanze dall’azione del collettivo, ma quello che a inizio anno era un’arma giocattolo oggi è realtà. E viene venduta per “difendere le truppe”, come recita il tweet della Ghost.
Non solo USA: la Cina investe sul settore dei robot da guerra
L’immagine del mitra montato sul robot ha fatto inevitabilmente scalpore, eppure è da tempo che i robot vengono usati dagli eserciti di mezzo mondo. La stessa Boston Dynamics collabora in questo campo con l’esercito USA dai primi del Duemila. E anche l’esercito francese ha recentemente cominciato a sperimentare con questo tipo di prodotti. Quanto alla Cina, quest’estate è stato presentato CyberDog, un robot quadrupede realizzato da Xiaomi. Sì, la stessa Xiaomi degli smartphone.
È proprio dal gigante asiatico che provengono alcune delle notizie più preoccupanti sul fronte della robotica da guerra. È di pochi mesi fa la presentazione ufficiale di una serie di robot militari pensati per ogni ambiente, compreso quello sottomarino. Siamo ben oltre il concetto di drone, i velivoli senza pilota spesso dotati di missili, che hanno già rivoluzionato lo scenario bellico. Questi robot portano quell’approccio su terra e hanno il potenziale di cambiare per sempre la strategia militare.
Il problema, però, è che per anni sono stati presentati come simpatici esperimenti fantascientifici. E invece dietro di tutto questo c’erano i fondi dell’industria bellica statunitense, pronta a prendere un innocuo cane robot e trasformarlo in qualcosa uscito da Robocop.