Non tutte le campane del centrodestra suonano a morto, dopo i deludenti risultati dei ballottaggi. Vittorio Sgarbi – critico d’arte e leader di Rinascimento – accoglie positivamente l’esito della recente tornata elettorale. “Sono euforico. È un ottimo risultato per Rinascimento che si ritaglia uno spazio sempre più rilevante dentro il centrodestra. Guardiamo con fiducia al 2023, quando andremo al governo”.
Vittorio Sgarbi “Berlusconi è un ectoplasma, sarò io il federatore del centrodestra”
Il parlamentare del Gruppo Misto, con molti incarichi politici alle spalle, ha chiaro in mente il suo posto nella coalizione: “A Roma Rinascimento ha raccolto l’1,9 solo per il mio nome. Per le prossime elezioni politiche punto a diventare il federatore del centrodestra, il punto di equilibrio tra i partiti della coalizione che per anni è stato Silvio Berlusconi, che ormai è un ectoplasma. Il Berlusconi del futuro sarò io, Rinascimento sarà fondamentale”.
Sgarbi: “Se il centrodestra è unito vince alla politiche”
L’affermazione del centrosinistra in quasi tutti le città più importanti al voto non sembra preoccupare Sgarbi. “Il dato dell’astensionismo parla chiaro: ha votato meno della metà degli aventi diritto. A livello nazionale è un’altra cosa: “il Partito democratico è al 25%, i Cinque Stelle valgono meno del 4%. Se allargano la coalizione a Leu, Renzi e Calenda non arrivano raggiungono nemmeno il 40%. Il centrodestra unito è a cifre ben superiori, e Rinascimento sarà decisivo per il sorpasso della coalizione”.
“Alle comunali contano le persone, alle politiche la visione. Nel 2023 andremo al governo”
Interrotto telefonicamente durante la cena, Sgarbi sembra aver ben digerito il cattivo risultato delle amministrative.
“Le comunali sono legate alle persone. In assenza di Salvini o Meloni, Dipiazza a Trieste ha vinto perché era un sindaco collaudato. Gli altri sono apparsi negli ultimi due mesi, se candidi Michetti e Bernardo è evidente che si perde un elemento fondamentale. Non avevamo nessuno in grado di competere con personaggi come Sala o Gualtieri. Dove ha vinto però il centrosinistra farà figurette”.
Ben diverso è il discorso per il futuro. “Le amministrative si basano sulle persone, le politiche sulla visione. Il vero peso del centrosinistra nel paese si misura in termini assoluti. La sinistra ha semplicemente posto candidati più credibili, ma il prendere il 60 per cento con meno del 40% dei votanti significa essere minoritari nel paese. Nel 2023 il velo di maya cadrà e la musica sarà diversa”.