Qual è il significato di Polexit? Si avvicina davvero l’uscita della Polonia dall’Unione Europea? Nuova crisi in Europa, dopo la sentenza della Corte Costituzionale di Varsavia, che ritiene i trattati UE incompatibili con la carta costituzionale polacca. Questo è solo l’ultimo degli scontri tra l’Unione e la Polonia. È al momento in corso un dibattito al Parlamento Europeo sulla nuova crisi.
Il significato di Polexit: la sentenza della Corte di Varsavia
Il 7 Ottobre la Corte Costituzionale di Varsavia ha stabilito che le fonti del diritto UE non sono compatibili con la costituzione polacca. La decisione arriva dopo le pressioni del primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, che si era rivolto alla Corte dopo una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE (CGUE) dello scorso Marzo, contraria alle sue recenti riforme della giustizia. La decisione, che danneggia il principio del primato delle fonti del diritto UE sulle leggi interne, ha creato molto scalpore e dato inizio a una nuova crisi tra la Polonia e l’Unione Europea. Per molti, questo potrebbe essere l’inizio di un “Polexit”, ovvero di un processo che porterà all’uscita della Polonia dall’Unione Europea. Oltre ai nuovi scontri tra le forze politiche sovraniste ed europeiste, si registrano diverse proteste, in tutta la Polonia, di persone contrarie ad un eventuale uscita dall’Unione.
David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ha rilasciato commenti duri: “Il verdetto di oggi in Polonia non può restare senza conseguenze. Il primato del diritto Ue non può essere messo in dubbio. Violarlo significa sfidare uno dei principi principali dell’Unione. Chiediamo alla Commissione di adottare le azioni necessarie”.
Il dibattito al Parlamento Europeo, Von Der Leyen: “Sentenza preoccupante, mette in discussione la UE”. La replica di Morawiecki: “Non accettiamo ricatti”.
Oggi, durante il suo intervento nel dibattito al Parlamento Europeo sulla crisi dello stato di diritto in Polonia, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha parlato della sentenza. “Noi siamo preoccupati per la recente sentenza della Corte costituzionale polacca. La Commissione europea sta valutando attentamente questa sentenza e posso però già dirvi oggi che sono fortemente preoccupata perché mette in discussione la base della Ue e costituisce una sfida diretta all’unità degli ordinamenti giuridici europei”. “La Commissione Ue agirà” -ha aggiunto la politica tedesca- “Non permetteremo che i valori Ue siano messi a rischio. Le opzioni sono ben conosciute: le procedure di infrazione, il meccanismo di condizionalità e altri strumenti finanziari. E l’articolo 7, uno strumento potente su cui dobbiamo tornare. Questa situazione deve essere risolta e lo sarà”.
La replica del primo ministro polacco Mateusz Morawiecki non si è fatta aspettare: “Per noi è una scelta di civiltà l’integrazione europea, noi siamo qui, questo è il nostro posto e non andiamo da nessuna parte, vogliamo che l’Europa ridiventi forte, ambiziosa e coraggiosa troppo spesso abbiamo a che fare con un’Europa dei doppi standard. Non dobbiamo lottare uni contro altri. Non dobbiamo cercare colpevoli dove non ci sono. La Polonia è attaccata in modo parziale e ingiustificato. Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Non è ammissibile che si parli di sanzioni. Respingo la lingua delle minacce e del ricatto”