Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro oggi: cosa fanno dopo la condanna del 2003? Dopo 23 anni, un movente poco chiaro, un complesso processo giudiziario e anche mediatico, vediamo qual è la vita attuale dei due ex colleghi ed amici, che vennero inizialmente accusati di aver voluto compiere un “delitto perfetto” e in seguito di aver sparato per scherzo o per semplice errore. Un caso che viene ripercorso dal documentario “Marta – Il Delitto della Sapienza”, una coproduzione Rai Documentari e Minerva Pictures, prodotta da Gianluca Curti e Santo Versace, per la regia di Simone Manetti, in prima visione giovedì 21 ottobre alle 21.15 su Rai 2.
Omicidio Marta Russo, Giovanni Scattone oggi
Giovanni Scattone, nato a Roma il 7 febbraio 1968, è un saggista italiano, noto per essere stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Marta Russo, avvenuto all’Università La Sapienza nel 1997, del quale fu riconosciuto responsabile con sentenza definitiva per omicidio colposo aggravato. Scattone ha 49 anni, è sposato con Cinzia Giorgio dal 2001.
Scattone fu condannato nel 2003 a 5 anni e quattro mesi di reclusione per omicidio colposo e assieme a lui fu il collega di studi Salvatore Ferraro (anch’egli, come Scattone, assistente universitario alla cattedra di filosofia del diritto), riconosciuto colpevole di favoreggiamento. Entrambi si sono sempre dichiarati innocenti.
Scattone dopo aver scontato la pena, prima in carcere (fino al 2004) poi ai servizi sociali (nella riabilitazione dei disabili) fino al 2006, e non più interdetto dai pubblici uffici, lavorò come supplente a liceo; nel 2011 ottenne una supplenza in storia e filosofia presso il liceo scientifico Cavour di Roma, dove aveva studiato Marta Russo, generando pareri contrastanti tra insegnanti, genitori e studenti riguardo alla sua riammissione all’insegnamento.
Dopo diverse supplenze, nel 2015 ottenne una cattedra in psicologia all’istituto Einaudi di Roma, diventando insegnante di ruolo, a seguito del superamento nel 2012 del concorso. Rinuncia tuttavia all’incarico pochi giorni dopo affermando di aver perso la serenità necessaria per quel tipo di lavoro, in seguito alle polemiche accanite suscitate dalla stampa e dai social network; ha deciso anche di abbandonare l’attività di insegnante. Dopo la sua rinuncia all’insegnamento, Scattone ha lavorato come traduttore, correttore di bozze e ghost writer.
Omicidio Marta Russo, Salvatore Ferraro: oggi
Salvatore Ferraro, all’anagrafe Salvatore Antonio Ferraro, nato a Locri il 24 gennaio 1967, è un saggista e scrittore italiano.
Di origine calabrese, Ferraro si trasferisce a Roma per studiare alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza. Si laurea con il massimo dei voti con una tesi sul diritto naturale nel pensiero di Tommaso Campanella; prima dottore di ricerca in giurisprudenza, poi insieme all’amico Giovanni Scattone, ricercatore di filosofia con il professor Bruno Romano, e insieme tengono alcuni corsi di filosofia del diritto presso l’ateneo dalla metà degli anni ’90.
Dopo 1 anno e mezzo di prigione, Ferraro venne scarcerato nel 1999. Scontò il resto della pena (in totale fu condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione nel 2003) agli arresti domiciliari.
Nel settembre 2003 Salvatore Ferraro fu ingaggiato come consulente per la sceneggiatura di un film su un serial killer, dal titolo Cattive inclinazioni.
Ferraro è inoltre divenuto un militante del Partito Radicale, impegnato per i diritti umani dei detenuti, per il garantismo e la riforma della giustizia.
Con l’associazione, si è dedicato anche al supporto e all’assistenza legale riguardo numerosi casi di morti per sospetto abuso di polizia o pestaggio, o causa maltrattamenti in carcere, come Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e altri, e a raccolte di firme per l’antiproibizionismo, contro il sovraffollamento carcerario e per l’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano.
Ferraro ha svolto anche il lavoro attivo di giurista e avvocato penalista, spesso come patrocinante gratuito per i non abbienti nell’ambito della condizione carceraria, scrivendo e portando anche la propria esperienza nella sua azione.
Salvatore Ferraro ha inoltre preso parte, con altri ex detenuti, a un gruppo musicale, i Presi per caso, per cui ha scritto musica e testo di numerose canzoni e alcuni spettacoli teatrali che trattano di errori giudiziari e vita carceraria. Lavora inoltre come insegnante in un istituto privato e gestisce una libreria con la moglie.