Valentino Rossi è stato al centro, nel 2007, di uno scandalo per evasione fiscale. L’ex campione di Moto Gp ha dovuto pagare all’Agenzia delle Entrate, per far ritorno in Italia da Londra, un totale di 35 milioni di Euro.
Valentino Rossi paga per evasione fiscale
Nell’estate 2007 il fisco contesta a Valentino Rossi una multa per l‘evasione fiscale di oltre 100 milioni di euro. Secondo lo Stato, l’ex campione di Moto Gp ha guadagnato 60 milioni di euro tra il 2000 e il 2004, che però non ha dichiarato, perché Rossi ha deciso di spostare la sua residenza a Londra. Tra Irpef, Irap e Iva sarebbero state evase imposte per 43,7 milioni di euro che, sommate alle sanzioni e agli interessi, portano l’ammontare complessivo ai 112 milioni di euro.
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L’accusa che l’Agenzia rivolge a Rossi è, in particolare, quella di aver creato una residenza fittizia a Londra. Secondo lo Stato il centro social-familiare di Rossi sarebbe sempre stato l’Italia: in provincia di Pesaro. Il pilota però si difende mettendo a disposizione biglietti aerei, foto e testimonianze per dimostrare che almeno una parte della sua vita l’ha trascorsa in Inghilterra.
Inoltre, il nome del campione figura nella lista Lagarde. Un elenco dei clienti stranieri che si erano affidati alla sede ginevrina della HSBC per tenere le loro fortune al riparo dagli occhi del fisco.Valentino Rossi si dichiara innocente ma, dopo una lunga battaglia legale, è costretto a patteggiare con l’erario italiano.
Le dichiarazioni di Valentino Rossi sull’evasione fiscale
“Avevo già deciso di tornare in Italia. Non potevo tornare ed avere problemi con il fisco italiano”, dichiara al tempo Valentino Rossi, che nel frattempo ha avviato con i propri legali una contrattazione. “Sia io che l’Agenzia delle entrate avevamo lo stesso obiettivo: farmi tornare in Italia“. “Sono contento di come si sta risolvendo la vicenda. È una cifra alta ma è più importante essere tranquilli, sereni e felici”.
L’accordo arriva, spiegato dal legale del motociclista. “I tributaristi che hanno seguito la trattativa sono partiti da ciò che Valentino aveva pagato in Inghilterra, da ciò che gli sponsor e la squadra hanno trattenuto sui compensi, dalle spese di produzione del suo reddito. E soprattutto ricordando all’Agenzia delle Entrate che moltissimi contratti di pubblicità venivano firmati dalla Honda e non da Valentino il quale percepiva solo la cifra pattuita“.
L’accordo con il fisco
Alla fine Valentino Rossi e l’Agenzia delle entrate si accordano per 35 milioni di euro. Relativamente agli anni dal 2001 al 2004, il pilota versa la somma complessiva di 18,9 milioni, di cui 13,71 di maggior imposta, 4,18 di sanzioni e 1,35 di interessi. E la restante parte per gli anni 2005-2006. Il pagamento avviene in 12 rate trimestrali di 1,57 milioni di euro l’una, aumentate degli interessi di rateazione. La prima rata è pagata entro il 19 febbraio 2008.
L’agenzia delle entrate
Nonostante la cifra dell’accordo annunciato sia quindi molto inferiore a quella richiesta inizialmente, il direttore dell’agenzia delle Entrate Massimo Romano ringrazia il motociclista.
“Voglio ringraziare Rossi per la linearità e la correttezza delle sue scelte. È importante instaurare un sistema collaborativo con i contribuenti”. “Lo sconto sulle sanzioni (ottenuto da Rossi) è previsto dalla legge”, aggiunge il direttore centrale dell’unità accertamenti del fisco Villiam Rossi.