Green pass esteso fino a marzo: si va verso l’obbligo della certificazione verde almeno fino a marzo. Il governo Draghi inoltre sta pensando di prolungare lo stato di emergenza fino alla scadenza dell’obbligo del green pass. Avanza anche l’ipotesi luglio per l’obbligo della certificazione verde.
Green pass esteso fino a marzo?
Il governo Draghi è a lavoro per estendere l‘obbligo del Green pass fino a marzo 2022. Una decisione che porterà da un lato anche l’estensione dello stato di emergenza e dall’altro fronteggiare una spesa non sostenibile per sei mesi ossia i 200 euro al mese per i tamponi Su La Stampa, c’è appunto anche la decisione sullo stato d’emergenza che scade il 31 dicembre, come l’obbligo di Certificazione Verde Covid-19. Scelte che saranno prese anche in virtù dell’avanzamento della somministrazione della terza dose del vaccino.
Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha spiegato che prima finirà il distanziamento, poi le mascherine e infine il certificato. Ci dovrà anche adeguare al resto d’Europa o il resto d’Europa si adegerà all’Italia visti i maggiori obblighi presenti nel nostro paese. Riguarda invece lo stato d’emergenza, sarà importante anche il parere del commissario Francesco Paolo Figliuolo che aiuterà il governo di legiferare più velocemente attraverso i Dpcm. Questo almeno fino a febbraio, visto oltre due anni non si può andare avanti con la legislazione emergenziale.
Sul Messaggero invece si sono spinti oltre. Addirittura si parla dell’obbligo del green pass almeno fino al mese di luglio. Tutto questo non farà felici i no vax e i no green pass. Il governo avrà diversi punti da dover mettere insieme per arrivare a una giusta decisione.
Crescono i certificati di malattia a lavoro
Intanto, c’è caos su lavoro. Tanti i certificati di malattia che arrivano ai datori di lavoro. Questo influisce ovviamente sui controlli che sono molto leggeri. In Friuli-Venezia Giulia, fa sapere oggi Il Mattino, sono arrivati a crescere addirittura del 70% venerdì 22 ottobre. Mentre in Umbria incrementano del 38% e nel Lazio del 24% (la media italiana è del 18%). Poi ci sono anche i lavoratori che semplicemente sfuggono ai controlli. In base al decreto legge le segnalazioni di irregolarità ai prefetti possono partire da Polizia, Asl, Ispettorato.