Stranamente è passato sotto silenzio. Ma il provvedimento che secondo me è più rilevante per la politica e per la gente, all’interno della Manovra, è quello che riguarda i sindaci. Ai sindaci aumenta lo stipendio. Ed è una notizia – che peraltro noi abbiamo anticipato su True News – talmente buona che non saprei proprio come definirla. Non è la casta che si aumenta lo stipendio, come diranno i soliti difensori delle scie chimiche, che votano per forza il Movimento 5 Stelle e roba del genere. E’ la presa d’atto che se non paghiamo la gente, la gente non lavora. E meno spendi peggio compri. Funziona così ovunque, e funziona così a maggior ragione in politica.
Fare il sindaco? Un mestiere rischioso
Per anni abbiamo tutelato i parlamentari e i consiglieri regionali a scapito dei tantissimi sindaci d’Italia. Gente che per quattro soldi, perché uno stipendio di neanche 2000 euro al mese per gestire una città di 50mila abitanti con mille complessità è una miseria, gente che per quattro soldi – dicevo – ha lavorato 24 ore al giorno. Io il sindaco non lo farei mai. Ma proprio mai. Sei responsabile di qualunque cosa, ti consultano per qualunque cosa. E poi prendi meno di uno dei dirigenti junior o meno importanti del tuo Comune, che magari pure ti mettono i bastoni tra le ruote – e che in molti casi non puoi neanche licenziare – perché non hanno voglia di prendersi le responsabilità. Se ti va male, ed è una cosa che avviene spesso, ti becchi un avviso di garanzia per abuso d’ufficio.
L’aumento dello stipendio per i sindaci? Giustissimo
Se ti va malissimo perdi la famiglia, che non vedi mai, e sicuramente – che ti vada bene o male – sacrifichi i tuoi affetti per l’attività amministrativa. E poi non diventi manco famoso, e non fai carriera: finito di fare il sindaco torni alla carriera di prima, che intanto hai fermato per cinque o dieci anni, perdendo pure soldi. Ma perché mai uno dovrebbe fare il sindaco? Per 2000 euro al mese, e molto spesso meno? Quindi arriva Mario Draghi e aumenta gli stipendi. Giusto, giustissimo. Mi si consenta però sommessamente di dire che Mario Draghi, nel silenzio più assoluto, sta facendo operazioni di grande portata politica, forte del consenso popolare. Durerà poco, purtroppo, perché la scelta del presidente della Repubblica si avvicina. Ma pensateci: se la politica non riesce a riformare se stessa e deve ricorrere al buon senso di un uomo forte, siamo messi male. Brecht aveva ragione: sventurata la terra che ha bisogno d’eroi. E dunque, sventurata l’Italia che ha bisogno di Draghi.