Salvini e la pena di morte invocata senza pronunciarla. Un suo post su facebook che richiama l’assassinio di una donna anziana ha scatenato una serie di commenti che invocano la pena di morte per i colpevoli.
L’omicidio di un’anziana che ha attirato Salvini
L’omicidio che ha attirato Salvini per fare politica sui social riguarda il caso della signora Fernanda Cocchi, 90 anni e vittima di un omicidio venerdì scorso a Milano. I due presunti assassini, di cui uno dei due di origine sudamericana, al momento in carcere, l’hanno stordita con un colpo di ferro da stiro, strangolata con i fili dello stesso elettrodomestico e poi hanno appiccato un incendio, forse per cancellare le loro tracce.
Il ricavato di quella che si è scoperta essere una rapina è stata una cifra misera, di poche centinaia di euro.
Salvini e la pena di morte: dal suo post sui social i suoi followers si scatenano
Matteo Salvini ha condiviso la notizia su Facebook scrivendo: “Due stranieri ammazzano a Milano una donna di 90 anni, cieca e malata, e con i 40 euro rubati vanno a bersi una birra al parco. Il carcere è troppo poco per questi maledetti”.
L’ultima frase di Salvini lascia spazio a troppe interpretazioni pericolose. Infatti si sono scatenati i commenti sotto al post del leader della Lega.
Antonio scrive: “Se cominciano ad esserci condanne MOLTO SEVERE forse ci salviamo”. Gianfranco gli dà ragione e spiega che “per condanne severa intendo lancio in mare senza paracadute“.
E ancora: “La galera è uno spasso per ste bestie! Stesso trattamento che hanno usato per quella povera donna”, scrive Anna. Sono decine e decine i commenti che chiedono la pena di morte.
Paolo guarda dritto agli Usa: “Sedia elettrica…” . Paolo si propone per risolvere la cosa: “Dovrebbero fargli fare la stessa fine. Io mi offro volontario per fare il boia (gratuitamente)”. Valentino invece scrive: “Impiccateli questa è la pena che meritano. Risparmiamo i soldi del processo” .
Angela scrive: “Un colpo di pistola per uno e due balordi in meno”.
Giuseppe è molto diretto: “Andrebbero uccisi ed appesi per il collo dove sbarcano gli immigrati, con un cartello ai piedi scritto in varie lingue, recante le loro colpe … affinché chi avesse cattivi pensieri in testa non scenda nemmeno dal barcone”.