A Jonestown suicidio di massa più grande della storia. Il 18 novembre 1978 in una colonia agricola si suicidarono in massa oltre 900 persone, tra cui molte donne e 304 bambini.
A Jonestown, drammatico evento il 18 novembre 1987
A Jonestown suicidio di massa il 18 novembre 1987 :si tolsero la vita i membri dell’intera setta religiosa del “Tempio del popolo”, creata da una figura carismatica e controversa, Jim Jones. Figlio di un reduce invalido della Prima Guerra Mondiale e di un’operaia impegnata nel sindacato, a 16 anni già predicava in strada il ‘Vangelo dell’uguaglianza davanti a Dio’. Era un uomo stimato, che nei suoi sermoni propugnava una sorta di socialismo cattolico. Predicando la fratellanza, l’uguaglianza economica e l’idea di un mondo dove i bambini non patissero più la fame, iniziò a radunare centinaia di seguaci. Gli si avvicinarono famiglie cristiane che lo reputavano una persona guidata dallo ‘spirito di Dio’. Cavalcando anche i timori della Guerra Fredda, Jones convinse i suoi seguaci della possibilità imminente di un attacco nucleare, e della necessità di rifugiarsi in un angolo remoto nel nord della California. Nell’estate del 1965 centinaia di pellegrini gli donarono tutti i loro averi per seguirlo nella località sperduta di Redwood Valley, dove il reverendo Jones fondò la sua chiesa.
Jones voleva realizzare il “Paradiso in terra”: in realtà, quella comune era più simile a un inferno. Per gli adepti era impossibile allontanarsene o fuggire, e come se non bastasse, il duro lavoro e la mancanza di cibo in breve tempo causarono vari disordini, che Jones represse con la violenza. Di ciò che stava accadendo in quella sperduta colonia agricola, venne informato il senatore americano Leo Ryan, che chiese un’investigazione governativa sul caso Jonestown. Si recò sul posto con la commissione, ma pare che, dopo la visita, alcuni membri della setta – esasperati dalle condizioni in cui erano costretti, senza avere via di scampo – volessero ripartire con lo stesso Ryan. Quando però il gruppo raggiunse l’aeroporto, gli altri fedeli si ribellarono e Ryan e quattro altre persone rimasero uccise. Dopo la sparatoria, il reverendo Jones si aspettava da un momento all’altro un duro intervento governativo contro Jonestown.
Il più grande suicidio di massa della storia: ecco perché
Il suicidio collettivo di Jonestown è il più grande della storia moderna, è stato l’evento che ha visto morire il maggior numero di cittadini americani in tempo di pace, per cause diverse da quelle naturali. Seguendo gli ordini del loro capo, il reverendo Jim Jones, 913 cittadini statunitensi – tra cui donne, anziani e 304 bambini – si suicidarono in massa nella loro comune, che si trovava nella giungla della Guyana, bevendo un cocktail al cianuro.
Fece preparare una grande vasca con del veleno al sapore d’uva e disse: “Morite con dignità. Abbandonate la vita con dignità, non accasciatevi con lacrime e agonia”. Jones si sparò invece con un colpo di pistola alla testa. Un evento tragico e catastrofico perché nello stesso luogo e allo stesso tempo morirono centinai di persone per assurdi motivi tra l’altro.