Viviamo in un momento strano. Doveva esserci la crisi più grande di tutte e invece non si riesce a trovare un artigiano, un muratore, un idraulico manco a pagarlo oro: tutti impegnati con il 110 per cento e altri sconti vari. Giusto così, per due anni non hanno lavorato. Vien da chiedersi chi pagherà alla fine, considerato che il 110 per cento lo paga lo Stato e idem il 65 e il 50 per cento. Ma chissenefrega, dice l’italiano medio, intanto mi sono rifatto la facciata di casa. In mezzo tutte le violazioni possibili e le truffe creative per sanare abitazioni insanabili.
Viviamo in un momento strano. Il commercio, soprattutto del lusso, non è mai andato così bene, tanto che – ricordiamolo per gli smemorati – gente come Poltrona Frau avrebbe anche fatto volentieri a meno del Salone del Mobile, tanto i suoi divani di lusso li ha venduti lo stesso nel mondo. Peccato che i più deboli (allestitori, hostess, mondo della ristorazione) sarebbero andati gambe all’aria senza la manifestazione più iconica di Milano.
Viviamo in un momento strano. Ci sentiamo bene perché siamo vaccinati, e abbiamo fatto la nostra parte. Vogliamo uccidere il 10 per cento della popolazione e auguriamo loro la morte perché non si sono vaccinati. Un odio del genere non lo vedevo da tempo.
Viviamo in un momento strano. Non ci sono mai state così poche prospettive per il futuro eppure viviamo in un presente dorato. Le borse vanno su tutte, e tantissimo. Guardate in America, il Nasdaq. Se quotassero una società che produce rutti digitali raccoglierebbero comunque soldi. Il motivo è semplice: con l’inflazione a zero di zero chi ha capitali cerca disperatamente qualcosa su cui investire, e crea talmente tante bolle che in confronto da ragazzini eravamo dilettanti. Il problema delle bolle è che scoppiano, e quando scoppiano lo fanno tutte insieme.
Viviamo in un momento strano. Dove chi ha quaranta o più anni vive nel benessere (diciamocelo, una volta tanto). Dove chi governa sono sessantenni. E dove i ventenni protestano per il clima, e fanno bene. Il problema è che si scordano che stiamo costruendo un mondo in bilico, fatto a debito, che dovranno pagare loro. Nel loro futuro non c’è la Tesla, ma mille bolle finanziarie che a me fanno una paura blu.