Negli ultimi giorni c’era una domanda che accomunava gli addetti ai lavori del mondo del pallone: cosa c’è dietro la guerra tra Mino Raiola e la Gazzetta dello Sport?
Raiola vs Gazzetta dello Sport: cosa c’è dietro
Attacchi piccati e risposte al vetriolo che hanno infiammato il mese di novembre. Dal “Raiola espulso da Casa Milan” titolato a nove colonne (con tanto di smentita e presa di distanze del club rossonero nelle ore successive…) alla frecciata dell’agente di Ibra, Donnarumma e Romagnoli che fuori da Casa Milan tuonava contro il giornale sportivo a suon di “scrivono solo cazzate, con loro non parlo” fino all’attacco del direttore della Gazza, Stefano Barigelli, con l’editoriale “Mino Cessat”. Un gioco di parole col latino per rispondere alle invettive del procuratore. Eppure Raiola e la Gazza si erano tanto amati, con parecchi scoop sui giocatori di Mino fatti proprio dal più longevo quotidiano sportivo italiano che spesso aveva celebrato le imprese di Raiola a suon di copertine. Con lo stesso agente che un paio di volte all’anno “si confessava” in esclusiva ai giornalisti della Rosea. Alla sua maniera, con dichiarazioni-bombe che facevano il giro del mondo. Il che faceva gioco eccome allo stesso quotidiano.
Truenews ha indagato sullo strappo tra il procuratore e il giornale
Cosa è successo allora negli ultimi mesi? Cosa c’è dietro questa guerra? Noi di TrueNews abbiamo indagato a fondo per raccontarvi tutta la verità e il dietro le quinte di questa vicenda.
Il primo strappo Raiola-Gazzetta risale alla scorsa Primavera, quando da Crescenzago sparano in prima pagina il rinnovo imminente di Gigio con il Diavolo. Un accordo mai vicino e che non sarebbe stato mai trovato. Una notizia che – secondo il clan del portiere del PSG – sarebbe stata imbeccata dal Milan per mettere spalle al muro Donnarumma. La conseguenza è stata la pioggia di insulti successivi al suo addio che il numero uno della nazionale sconta ancora oggi sui social e negli stadi italiani (non tutti) nonostante abbia portato la Nazionale al trionfo a Euro 2020. Raiola “si vendica” facendo bucare a giugno la notizia del passaggio al PSG del suo assistito. Le frizioni diventano uno scontro durissimo dopo che Raiola ha rilasciato la sua prima intervista post mercato al Corriere dello Sport, che a ottobre ha piazzato anche il colpaccio della prima intervista esclusiva di Gigio da calciatore del PSG. La prima volta in cui Donnarumma ha spiegato e vuotato il sacco sul suo addio al Milan. All’indomani sulla Rosea c’erano invece articoli di critica sulla scelta di Donnarumma. Un caso? Diremmo proprio di no.
D’altronde gli scoop firmati Ivan Zazzaroni sono stati mal digeriti dal mondo Gazzetta. In particolare dall’attuale direttore Barigelli, che si è incrociato spesso con Zazza al Corsporr. Tra i due – si vocifera – non corra buon sangue, con Barigelli che addirittura temerebbe lo spettro del giudice di “Ballando con Stelle” per la direzione della Gazzetta, visto che Cairo in passato aveva giá sondato il terreno con il giornalista bolognese. Interessi personali che si sommerebbero a quelli editoriali. In un tutti contro tutti, dove ognuno pensa solo ai propri interessi.
In tutto questo la perdita di un interlocutore privilegiato come Raiola (con tutti i suoi assistiti da intervistare in esclusiva…) rappresenta un duro colpo da digerire ed incassare. Tanto da provocare gli attacchi nei confronti del noto procuratore e tutto il circo mediatico degli ultimi giorni. A partire dalla prima pagina di 15 giorni fa in cui la Gazzetta garantiva come il Milan non volesse più lavorare e trattare con un personaggio come Raiola. Con Romagnoli che addirittura avrebbe trattato il rinnovo da solo e in prima persona, mettendo all’angolo il suo agente. Peccato che la settimana successiva ci fosse proprio Raiola nella sede del club a trattare con Maldini il prolungamento del suo assistito. Un bella toppa quella presa dalla Rosea. Come andrà a finire? La sensazione è che ne vedremo ancora delle belle…