Un ex ministro e fra i massimi giuslavoristi italiani a capo del Tavolo Permanente. Una stimata tecnica dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio come numero uno della struttura. Il capo della Ragioneria Centrale dello Stato a coordinare il Servizio centrale. Sono gli uomini e le donne del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Perché anche il Recovery Plan italiano, e il suo lungo percorso iniziato il 26 aprile 2021 con l’invio della documentazione a Bruxelles, è un fatto politico ed umano.
Goretti, allieva di De Ioanna e Padoa-Schioppa
Quello che emerge dalla lettura dei documenti istituzionali prodotti in questa mesi dal governo Draghi è una “piramide” amministrativo-decisionale che fa capo a Palazzo Chigi e alla Cabina di Regia. Una delle figure chiave risponde al nome di Chiara Goretti, a capo della Segreteria tecnica del Piano. Stimato Membro del Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio e consigliere parlamentare del Senato della Repubblica, attualmente fuori ruolo, la dottoressa Goretti si è laureata in Economia nel 1991 e ha vinto il primo concorso per economisti bandito dalle amministrazioni parlamentari, un bando voluto all’epoca dall’ex ministro Beniamino Andreatta. Allieva di Paolo De Ioanna, il più stretto collaboratore di Carlo Azeglio Ciampi e Tommaso Padoa-Schioppa, l’economista nel corso della propria attività lavorativa presso Palazzo Madama è stata responsabile del progetto speciale per la costituzione dell’Unità tecnica per il monitoraggio della finanza pubblica. Dal giugno 2013 ad aprile 2014 è stata consigliere economico del Mef e alla spending review con Carlo Cottarelli.
Treu, giuslavorista ed ex Ministro con Prodi e D’Alema
Il secondo meccanismo dell’ingranaggio messo in piedi, fondamentale nella governance del Recovery tricolore, ha un nome pesante: quello di Tiziano Treu. Professore, tra i massimi giuslavoristi d’Italia, ex Ministro con i governi Dini, Prodi I e D’Alema è stato l’uomo del “pacchetto Treu”, la prima grande riforma del mercato del lavoro che ha aperto la strada alla “flessibilità” contrattuale negli anni in cui la lira veniva agganciata all’Euro, a fine ’90. Nel 2017 è stato nominato presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nel primo anno post referendum 2016 voluto da Matteo Renzi, che di quello stesso Cnel ne chiedeva l’abolizione. Il Tavolo Permanente Pnrr presieduto da Treu svolgerà funzioni consultive nella materie e per le questioni connesse al Piano, segnalando ogni profilo ritenuto rilevante per la realizzazione delle misure anche al fine di favorire il superamento di circostanze ostative e agevolare l’efficace e veloce attuazione degli interventi. All’interno siedono rappresentanti di istituzioni, parti sociali e società civile: governo, regioni, comuni, province ma anche categorie professionali, organi di rappresentanza del mondo produttivo e organizzazioni della cittadinanza attiva.
L’Unità di razionalizzazone di Lupo
Accanto al Tavolo in termini di gerarchia c’è l’Unità di razionalizzazione, guidata da Nicola Lupo: ordinario di Diritto Pubblico alla LUISS Guido Carli di Roma e Dottore di ricerca presso l’Università di Firenze, Lupo è già stato consigliere della Camera dei Deputati, componente dell’Unità per la semplificazione, assistente di studio presso la Corte costituzionale quando la Consulta era guidata dall’attuale ministra della Giustizia Marta Cartabia e consigliere del Ministro dell’Economia e delle Finanze nel 2018 con il professor Giovanni Tria. È stato titolare di una cattedra Jean Monnet sulla democrazia dell’Unione europea e visiting professor in numerosi atenei. Ha scritto in tema di diritto parlamentare.
Diverse le funzioni dell’Unità di razionalizzazione ma in particolare sarà chiamata a promuovere e coordinare la gestione delle procedure relative al Pnrr anche attraverso “le task force di esperti multidisciplinari previste dal medesimo”.
Monitoraggio: Franco e gli uomini del Mef
Sotto di loro, con funzione di monitoraggio e rendicontazione, ci sono gli uomini del Mef di Daniele Franco. Il Servizio Centrale Pnrr è la struttura istituita presso il Ministero – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato (RGS) che si articola in 6 uffici di livello dirigenziale e per l’esercizio dei propri compiti, può avvalersi del supporto di società partecipate dello Stato. Inoltre, si raccorda con l’Unità di missione e con gli Ispettorati competenti della Ragioneria. A guidarlo è l’Ispettore Generale Capo della stessa: prof Carmine Di Nuzzo, dal 2011 al 2018 ha diretto l’Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l’Unione Europea (IGRUE) e, dall’agosto 2018, dirige l’Ispettorato Generale per l’informatizzazione della contabilità di Stato.
Si affiancheranno all’Unità Audit, in posizione di indipendenza funzionale da tutte le altre strutture del Recovery e proprio con lo scopo di predisporre verifiche di sistema, delle operazione, delle performance e di realizzare un “Piano di Indagine Generale” che definisce gli obiettivi, l’estensione temporale e il cronoprogramma delle attività di controllo. Dal 2008 lavora presso l’Autorità Centrale di Bilancio del Mef, formazione statistica ed è per professione analista di politiche pubbliche. È già stata membro del Nucleo di Valutazione per gli investimenti pubblici del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e precedentemente ha lavorato per diversi anni allo sviluppo e l’armonizzazione delle statistiche e delle istituzioni volte al rafforzamento delle autorità nazionali principalmente in Nord Africa e Medio Oriente.