Gomorra 5, chi è donna Luciana: nell’ultima stagione sono stati pensati e sviluppati nuovi personaggi che in alcuni momenti si sono presi anche la scena seppur ricoprendo ruoli secondari.
Chi è donna Luciana, dal personaggio all’attrice
Il personaggio di donna Luciana è interpretato da Tania Garribba, Donna Luciana è la moglie di Don Angelo, detto ‘O Maestrale, braccio destro di Genny Savastano. Il suo personaggio sembra stare nell’ombra ma riesce a volte a muovere alcuni fili determinanti della storia. Ha grande carattere e personalità. È molto fedele e ha atteso a lungo che suo marito uscisse di prigione e ora intende prendere con lui e il clan Savastano il controllo su Napoli.
È divenuta confidente di Azzurra, pronta a scappare da Genny e questa vita ma bloccata dall’attentato di Donna Nunzia, che è quasi riuscita a ucciderla. La moglie di Savastano si confida con Donna Luciana. Ha grandi dubbi sulla guerra in atto, che non porterà altro che morte e miseria.
Mentre Tania Garribba è stata anche tra gli interpreti principali de Il Primo Re di Matteo Rovere, opera che le ha permesso di conquistare la nomination al David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Attrice napoletana formatasi sui palcoscenici teatrali, ha preso parte anche a Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores.
A chi è ispirato il personaggio di donna Luciana
Don Angelo, detto ‘O Maestrale, presenta alcuni elementi nel proprio passato che richiamano la figura Pasquale Barra, ex luogotenente di Raffaele Cutolo. Ciò fa pensare che Donna Luciana possa in parte essere ispirata a sua moglie.
Il marito venne arrestato e col tempo iniziò a collaborare con la giustizia. Ciò però non pose fine ai suoi traffici illeciti. All’esterno la consorte gli rimase fedele, così come si vede fare a Donna Luciana con Don Angelo nei suoi ben 20 anni di prigionia. Barra, collaboratore, fece una telefonata che portò a un nuovo processo per il resto di estorsione.
Venne imputata anche la moglie. La donna sarebbe stata incaricata dal pentito di riscuotere una tangente di un milione e ottocentomila lire. La telefonata non era però diretta alla consorte, bensì a un’altra donna, alla quale promise di ritrattare le accuse contro il marito in cambio di denaro.
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