Suning, se ci sei batti un colpo. Da mesi la dirigenza nerazzurra aspetta un segnale concreto da Nanchino in merito ai rinnovi dei contratti in scadenza il prossimo 30 giugno.
Inter rinnovi: prossime mosse fondamentali
Uno step necessario per lavorare bene e programmare il futuro dopo i salti mortali fatti nell’ultima stagione. Mesi nei quali il poker del management interista, ovvero Alessandro Antonello, Giuseppe Marotta, Piero Ausilio e Dario Baccin, ha fatto i salti mortali per mantenere la squadra competitiva.
Missione compiuta. A partire dalla scelta marottiana di puntare su Simone Inzaghi come timoniere ed erede di Antonio Conte. Una mossa che si è rivelata azzeccata. Idem gli acquisti di Edin Dzeko e Hakan Calhanoglu per sopperire rispettivamente all’addio di Romelu Lukaku e al dramma personale di Christian Eriksen. E qui grandi meriti vanno a Piero Ausilio che ha confezionato i blitz per accaparrarsi le due attuali colonne dell’undici nerazzurro. A costo praticamente zero. Cinquecentomila euro per la precisione l’indennizzo che i nerazzurri pagheranno alla Roma per il bosniaco, mentre l’ex Diez del Milan è arrivato a parametro zero dai rossoneri. Senza dimenticare l’ottimo lavoro a livello di sponsor eseguito da Antonello così come quello svolto da Baccin, attualmente in Sudamerica per scovare nuovi talenti da Inter.
Si aspettano segnali da Suning
Un quadrilatero che funziona alla perfezione, con ruoli operativi ben distinti. Una fusione quasi perfetta che è alla base di una squadra tornata a dominare in Italia e che potrebbe aprire un nuovo ciclo di grandi vittorie. E proprio ora che l’Inter ha una struttura così efficiente sarebbe un peccato smontarla. Ecco perché i rinnovi diventano necessario oltre che impellenti.
Suning permettendo, visto che da settimane i dirigenti aspettano che le promesse fatte si traducano in un contratto messo per iscritto. In estate, infatti, era stata trovata un’intesa sulla parola per i prolungamenti fino al 30 giugno 2024 con Steven Zhang, prima che quest’ultimo lasciasse Milano per tornare in Cina. Il 2024 tra l’altro non è un anno causale. Tra due anni, infatti, Suning dovrà rientrare del prestito con il fondo Oaktree, pena la perdita del club. Inutile quindi siglare contratti che vadano oltre quella deadline. Lo stesso anno in cui la famiglia Zhang potrebbe comunque vendere il club a investitori statunitensi, che da tempo sotto traccia studiano i conti del club. Insomma, il periodo di transizione può continuare pur mantenendo l’Inter competitiva e vincere. Risultato possibile proprio grazie al lavoro del poker dirigenziale interista.
Ecco perché i loro rinnovi rappresentano uno snodo cruciale per mantenere elevate le ambizione della squadra nerazzurra, la cui forza nasce proprio da una struttura societaria coesa e ben organizzata. Guarda caso quella che manca ad esempio a rivali storiche come Juventus e Roma che annaspano in mezzo ai guai pur avendo speso molto più dei nerazzurri sul mercato negli ultimi anni.