A guardarle negli occhi si capiscono molte cose. La Imoco Volley Conegliano esce sconfitta al termine di una finale tiratissima contro le turche del VatifBank, allenate dall’italianissimo Giovanni Guidetti, che sul campo di casa conquistano il titolo di campionesse del mondo. Quella che resta la squadra di club più forte di sempre si scopre vulnerabile, con alcune lacune tecniche evidenti rispetto alle loro avversarie ed un futuro tutto da scoprire. E forse questo è il punto più preoccupante per i tifosi della squadra veneta.
Perché nella finale si è visto come Conegliano dipenda all’80% da quel fenomeno assoluto che risponde al nome di Paola Egonu, la 23enne autentico numero 1 mondiale (e su questo non si discute) capace da sola di portare un gruppo di amiche del bar a giocarsi forse lo scudetto in Italia.
Ma nella finale del campionato del mondo a volte non basta. E questa volta non è bastato. Le turche hanno dominato in ricezione, sono state più pericolose al servizio e soprattutto nella guerra tra centrali hanno letteralmente stritolato le loro avversarie nel tie-break decisivo.
Ma negli occhi post partita c’era qualcosa di strano, che si lega al futuro ed al mercato. La Egonu infatti sembra diretta verso la Turchia, verso le rivalissime. Per lei (che oggi guadagna 400 mila euro anche se il dato non è ufficiale come accade nel calcio) pronte due offerte a cui è impossibile dire di no; dalle parti del Bosforo infatti i soldi per il mondo del volley femminile piovono in maniera impressionante e per nulla paragonabile ai budget della nostra Lega Serie A.
La prima arriva dal Fenerbache che sul piatto ha messo un contratto di 4 anni per complessivi 5 milioni di euro. Praticamente 1,25 milioni a stagione, il triplo del guadagno di oggi.
La seconda arriva invece proprio dal VatifBank ed è di un milione l’anno per tre anni.
Conegliano ha presentato una sua controproposta molto interessante ed impegnativa dal punto di vista economico, da 700mila euro e catalogato come «azioni di disturbo in vista del Mondiale per Club» le sirene turche sulla sua fuoriclasse. Ma la sensazione che ha chi sta attorno all’opposto azzurro è che questa sia stata un po’ «The Last Dance» come accadde ai Chicago Bulls di Michael Jordan.
Anche perché non sarebbe solo la giocatrice con la valigia in mano. Dalla Polonia arrivano voci di un accordo con esclusiva per la guida della nazionale polacca proprio per l’allenatore di Conegliano, Daniele Santarelli.
Le parole a volte nascondono delle bugie, gli occhi mai. A Conegliano va il plauso di tutti per i numeri, i successi, le gioie di stagioni inimitabili. Ma forse è ora di guardare avanti, anzi, è il momento giusto per farlo. Per ripartire ad esempio da un altro diamante grezzo del volley mondiale, la svedese Isabelle «Bella» Haak che con la Egonu si è contesa il titolo di miglior giocatrice del mondiale: 22 anni ed una forza esplosiva con margini di miglioramento inimmaginabili.
Cambiare non vuol dire lasciarsi andare, ma ricostruire. E a volte può essere ancora più stimolante e divertente.