L’appuntamento è per il 21 febbraio, circuito del Montmelò, Spagna. Il via della nuova era della Formula 1; o meglio, il via della rivoluzione tecnica che porterà ad auto completamente nuove e soprattutto diverse rispetto a quelle di ieri. Rivoluzione che, ovviamente, rimescolerà le carte nei valori tra le varie squadre. Lo spera soprattutto la Ferrari, vera delusione degli ultimi due anni, che sulle auto del 2022 ha investito tutto quello che era possibile investire tra denaro e risorse umane.
Una bella responsabilità soprattutto per Mattia Binotto l’uomo che ha in mano l’intero progetto e che, lo sanno anche i muri, si sta giocando tutto. Nessuno a Maranello (e a Torino) è disposto ad accettare altri errori e in caso di fallimento il benservito sarebbe automatico. Anche perché non avere una vettura in grado di lottare per il titolo obbligherà la Rossa e soprattutto i suoi tifosi ad almeno un paio d’anni di penitenza. Il livello di tecnologia è talmente alto che recuperare un gap con gli avversari non è cosa semplice e richiede mesi e mesi di paziente lavoro.
Ferrari, Jean Todt in arrivo?
Binotto così è sotto pressione; nelle scorse settimane si è parlato dell’arrivo come consulente al Cavallino di Jean Todt, il Team Principal ai tempi dei trionfi di Schumacker. Scelta che sa tanto di «affiancamento» e che non è stata ancora ufficializzata o smentita restando così sospesa…
Dall’altra parte però all’attuale capo della struttura sportiva di Maranello sono stati forniti tutti i soldi necessari, come sempre successo. La Ferrari infatti è sempre stata la prima o la seconda per budget annuale a disposizione, con anni (passati) in cui si sono superati i 220 milioni. Oggi a Maranello la cassaforte è stata riempita fino al massimo della sua capienza; la Fia infatti in un percorso di contenimento delle spese ha stabilito un tetto massimo di spesa che va a scalare: 145 milioni nel 2021, 140 nel 2022 e 135 nel 2023. Ecco, Binotto avrà questi soldi fino all’ultimo centesimo e non per tutti sarà così.
All’accensione dei motori mancano 45 giorni; per progetti come quelli di queste auto di Formula 1 si tratta del tempo di un sospiro. Il più è stato fatto. Inutile dire che la segretezza è massima. Le voci che circolano nell’ambiente dei motori raccontano di un motore più performante, di soluzioni aerodinamiche «audaci ed estreme» (fosse vero sarebbe la vera grossa novità), di una coppia di piloti carica come non mai. Sainz forte dell’ottimo campionato 2021, ben oltre le più rosee aspettative, e Leclerc un vero diamante grezzo che non vede l’ora di avere tra le mani un auto da titolo.
Formula 1, sono 14 anni che la Ferrari non vince
Chi parla dei progressi della Ferrari però ci dice un’altra cosa: «Non pensate che gli altri stiano con le mani in mano. Mercedes e Red Bull restano le auto da battere…». E se aggiungiamo la voglia dei due fenomeni, Verstappen ed Hamilton, di combattere a viso aperto anche il prossimo anno si capisce come Mattia Binotto possa avere difficoltà a dormire in questo periodo.
Ma dall’ultimo titolo mondiale piloti per la Rossa, sono passati oramai 14 anni. Decisamente troppo.