Un celebre proverbio popolare recitava più o meno così: “i soldi non fanno la felicità”. Romelu Lukaku deve, evidentemente, aver imparato la lezione suo malgrado, visto che al Chelsea continua a scaldare la panchina e la nostalgia verso l’Italia cresce sempre di più. Costantemente, settimana dopo settimana.
Lukaku pentito: nostalgia di Milano?
Che Big Rom si sia pentito di aver lasciato l’Inter e Milano la scorsa estate a cuor leggero? Probabile e forse pure in po’ scontato col senno del poi. Occhio però a non farsi intenerire nè traviare dalle ultime dichiarazioni rilasciate a Sky dal centravanti belga. Una “messa cantata” avrebbe dichiarato qualcuno dei suoi compagni nell’intimità degli spogliatoi di Appiano Gentile.
Pochi infatti hanno creduto al “pentimento” di Lukaku, spinto più dal magone di essere uno dei tanti a Londra, anzi un panchinaro di lusso, più che da un reale pentimento. “Se stava così bene qui, poteva pure restare…” il mantra recitato da tanti suoi ex compagni. Eh già, perché Lukaku – per chi non lo sapesse – ama stare al centro dell’attenzione e in prima fila. Essere la stella polare della squadra. Ovvero quello che è stato nei due anni in Serie A, dove ha raggiunto un successo e un rendimento così elevato da diventare uno dei cannonieri più importanti a livello mondiale.
Al Chelsea, invece, è uno dei tanti nella squadra Campione d’Europa in carica. Probabilmente neppure tra i 3 giocatori più importanti della formazione allenata da Thomas Tuchel. Per leadership e ruolo centrale all’interno del club lo precedono sicuramente Thiago Silva, Jorginho e Kantè, tanto per fare dei nomi. Inoltre il tecnico tedesco gli preferisce altri attaccanti più adatti al suo 3-4-3.
La cura di Lukaku si chiama Conte?
Ecco perché Lukaku vorrebbe già cambiare aria. Ma la domanda vera è un’altra: vuole davvero tornare all’Inter o sta usando i nerazzurri per smuovere le acque torbide del calciomercato? Propenderemmo più per la seconda ipotesi. Anche perché Romelu – che tanto amerebbe l’Inter secondo quanto dichiarato in maniera enfatica e un po’ sopra le righe a Capodanno (tanto da essere pesantemente multato dal Chelsea…) – è andato via dal club di Suning per una mera questione di soldi.
Ma facciamo un passo indietro. E precisamente all’Inverno dell’anno scorso, quando l’allora numero 9 interista chiese un lauto aumento dell’ingaggio con tanto di rinnovo contrattuale pluriennale. All’epoca guadagnava 9 milioni annui e ne chiese 12, guarda caso gli stessi che oggi percepisce nella City londinese. Marotta e Ausilio non glielo concessero e Lukaku iniziò a guardarsi attorno. Il segnale di come l’idillio con la Milano interista – al di là dei post pubblicati sui social a uso e consumo dei boccaloni – fosse tutt’altro che profondo. Il resto è storia di questa estate, quando il suo agente Pastorello confeziona il ritorno al Chelsea sfruttando le difficoltà economiche di Suning. A quel punto l’addio diventa quasi necessario e inevitabile. Per tutti. Peccato che poi l’Inter abbia continuato a viaggiare a vele spiegate, mentre Lukaku si sia perso di nuovo. E adesso mediti una nuova fuga, magari per riabbracciare al Tottenham l’estate prossima il mentore interista Antonio Conte. L’uomo che gli ha svoltato la carriera e senza il quale non brilla più. Perché i soldi sono importanti, ma non fanno la felicità. Lukaku la lezione pare averla imparata…